Milano, una notte che vale il futuro. Pioli si aggrappa a Leao e Giroud – .

Milano, una notte che vale il futuro. Pioli si aggrappa a Leao e Giroud – .
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Domani servono due gol. Oppure uno solo, per andare ai supplementari ed eventualmente ai rigori. Servono i gol di Leao e Giroud. Per la consacrazione a leader dei portoghesi l’orizzonte è sempre un passo più in là a causa della discontinuità.

Mentre il francese, dopo la firma indelebile sul campionato di due anni fa, vuole lasciare un altro segno tangibile, questa volta in Europa, prima di volare molto probabilmente verso Los Angeles. Proiezioni e momenti quasi opposti, il presente dice solo una cosa: impattare e decidere all’Olimpico, dopo lo 0-1 dell’andata.

Leao, giovedì scorso, è stato braccato e annullato dalla gabbia costruita da De Rossi: El Shaarawy a ritirarsi, Cristante a vigilare, Celik a chiudere. Morale: zero dribbling, zero tiri in porta. Sostituzione, fischi, testa bassa e ritmo non proprio veloce, nervosismo nell’uscita da San Siro.

“È uscito stanco perché non è entrato in partita. Più gioca, meglio si sente”. Pioli dixit. Questo è tutto. Niente turnover contro il Sassuolo: qui il dribbling riesce dopo una manciata di secondi, arriva il gol di Rafa e il gol decisivo per la doppietta di Jovic. Oltre alle giocate, alle lacrime e anche a quello spirito di sacrificio tanto evocato dai detrattori. Per un totale, finora, di 13 gol e 12 assist: non lontano dalla sua migliore annata in rossonero lo scorso anno (16 reti e 15 passaggi vincenti). “Leao è felice qui e ha un contratto lungo (giugno 2028, ndr). Giocatore straordinario: quando vuole non lo fermi. Bravissimo ragazzo, sempre sorridente”, il recente telegramma dell’amministratore delegato Furlani.

“200 presenze al Milan? Spero di farne tanti, è come essere in famiglia”, sono i concetti altrettanto recenti espressi dal 24enne.

La carta d’identità di Olivier Giroud dice tutt’altra cosa: nato nel 1986, in scadenza. “Ha fatto la storia del Milan, soprattutto nell’anno dello scudetto. E continua a esibirsi a livelli molto alti. Vedremo cosa deciderà a fine stagione”, l’altro sms di Furlani. Finora numeri impressionanti, soprattutto in Serie A: 13 gol e 8 assist. Nel campionato vero e proprio, invece, solo due gol negli ultimi due mesi. E in Europa l’ultimo colpo del francese è datato 7 marzo. Secco contro la Roma la scorsa settimana.

La cronaca della sua partita si riduce a due colpi: uno bloccato sulla linea da Lukaku, idem per l’altro sulla ribattuta subito dopo. E, soprattutto, un tiro: sulla traversa, in area piccola, sia pure di destro dopo una fiammata di Chukwueze. Poi, anche senza gol contro il Sassuolo. Pioli avrebbe voluto farlo riposare, perché il centravanti di riferimento del Diavolo è titolare 33 volte sulle 41 partite a disposizione, in campionato e in Europa. Ma Giroud, che in questa stagione è stato in panchina solo due volte per tutta la partita, non si è riposato nemmeno domenica.

Dieci minuti dopo il tè è entrato in campo ribaltando l’1-3 di Laurienté e ha sostenuto Jovic (che ha segnato). È entrato nell’azione del 3-3 di Okafor. Ma ha sprecato almeno tre situazioni invitanti, soprattutto la palla da poker nata da un affondo di Pulisic e rimbalzata proprio verso di lui. In zona e a sinistra, questa volta. E calciò, cadendo, sopra la traversa. Solo numeri recenti. Da travolgere in una partita in cui c’è bisogno del vero Milan. Questo chiedono Pioli, la società e l’ambiente.

E molto passerà da Leao e Giroud.

Tag: Milan notte vale futuro Pioli si aggrappa Leao Giroud

 
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