Bisogna dare a Cesare ciò che è di Cesare. E a Casadei ciò che è di Casadei. Perché non è che tutte le domeniche andiamo sotto la Curva Mare a cantare per caso Romagna Mia. Lunedì, prima dell’inizio dell’ennesima partita vittoriosa, questa volta contro la Recanatese, al centro del campo è stata organizzata una cerimonia di premiazione sul genere, appositamente dedicata ad un’euforica Riccarda Casadei: la figlia di Secondo Casadei ha ricevuto in dono una maglietta celebrativa la promozione firmata dalla squadra. La stessa lettera ‘B’ che domina la t-shirt è formata dalla scritta dell’inno simbolo della nostra terra, composto da Secondo Casadei nel 1954. Settant’anni fa, un traguardo speciale che si è guadagnato uno spazio anche sul palco di Sanremo. Ma cosa ci sarà dell’Ariston davanti allo Stadio Orogel Dino Manuzzi? In effetti, il riconoscimento vale doppio, perché arriva tra i romagnoli, che portano nel cuore l’orgoglio e il senso di appartenenza a una terra che si traducono (anche) in una canzone. Quella che si canta sotto la curva, mentre si spala il fango di un’alluvione, mentre si brinda a un futuro che qui, sotto questo cielo, non può che sorridere ancora.
Durante l’intervallo della corsa si è svolto un altro momento celebrativo, in questo caso dedicato alla Giostra di Cesena, che tornerà ad animare il centro storico della città a settembre, presentata con un corteo in costume di una delegazione di partecipanti all’evento.
Luca Ravaglia
Tag: Romagna mia inno cuore club paga omaggio Riccarda Casadei