Sette anni di reclusione, con pena abbreviata, è la sentenza nei confronti di un 46enne della provincia di Taranto accusato di aver abusato sessualmente di una tredicenne ospite di una comunità nel 2021. Lo ha stabilito il giudice per le indagini preliminari Fulvia Misserini, del tribunale di Taranto, che ha invece rinviato a giudizio il sacerdote gestore della stessa comunità che avrebbe taciuto sulle molestie di cui era a conoscenza, adducendo come motivo il segreto confessionale. Tesi respinta dal giudice che ha accolto quanto accertato dal pm Vittoria Petronella secondo cui il sacerdote avrebbe appreso i fatti non durante una confessione ma durante l’attività svolta nella comunità e dalla sorella della vittima. Il reato contestato è quello di false informazioni fornite al Pubblico Ministero.
Al termine dell’udienza del 18 aprile, il giudice Misserini ha deciso anche l’interdizione definitiva per il 46enne dalle attività da svolgere a contatto con i minori e stabilito un risarcimento di 20mila euro in favore dei familiari del minore costituiti parti civili. La vicenda risale al 2021 e l’indagine della Procura di Taranto è partita dalla denuncia presentata dai genitori della ragazza per le molestie messe in atto dalla 46enne, confermate da altre persone coinvolte nella stessa comunità a vario titolo. L’imputato, inoltre, aveva pesanti precedenti dello stesso tipo ed era già finito in carcere per gli abusi commessi nei confronti delle figlie dell’ex compagna in un periodo precedente. Condannato a 15 anni, è stato posto agli arresti domiciliari nella comunità gestita dal sacerdote che fungeva da assistente spirituale. Ed ecco che si è reso nuovamente protagonista di nuove molestie nei confronti del 13enne. Ripetuti palpeggiamenti in varie circostanze e fotografie scattate alla ragazza sono i fatti descritti prima ai genitori e, dopo la denuncia, agli inquirenti. L’uomo è fuggito all’estero, è stato rintracciato, estradato e infine condannato. Toccherà al sacerdote difendersi in tribunale dall’accusa di false informazioni fornite alla Procura.
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