All’interno dei box del WEC di Imola per scoprire il “lavoro sporco” di chi realizza i sogni dei piloti – MOW – .

All’interno dei box del WEC di Imola per scoprire il “lavoro sporco” di chi realizza i sogni dei piloti – MOW – .
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Il racconto di un fine settimana dietro le quinte del WEC di Imola, alla scoperta di tutto il lavoro che non si vede in pista, ma che permette ai sogni dei piloti di diventare realtà su quattro ruote

SSiamo stati invitati al WEC di Imola per vivere l’atmosfera di uno degli eventi più importanti del motorsport. Tanti big del settore hanno partecipato a questa edizione 2024 e Imola è stata la tappa italiana della stagione. Un evento fantastico per il clima e le proposte in pista. Un Valentino Rossi in grande forma ha conquistato il suo primo podio nelle gare endurance. Ma detto tutto questo, chi non è del settore pensa mai a tutti coloro che lavorano nell’ombra e nel silenzio per garantire la migliore reputazione ad un evento così importante? Sono tanti gli operai, i meccanici, i tecnici e gli ingegneri che lavorano per la buona riuscita di ogni operazione o per svolgere al meglio ogni compito previsto. Sono tanti quelli che metaforicamente fanno il “lavoro sporco” dietro. Di tutto l’imponente lavoro che sta dietro al successo di un evento come il WEC, lo puoi già notare appena varcata l’entrata del Paddock. Tra il viavai di appassionati, curiosi, amici e parenti, risuonano i clacson dei mezzi mobili che procedono da un lato all’altro dell’area, tanti tecnici che trasportano pile di pneumatici o cerchioni per travestirsi. Ma non solo, sono presenti numerosi addetti alla sicurezza e agli accessi nei vari punti della struttura.

AAbbiamo avuto la fortuna di avere accesso diretto ai garage di BMW M Motorsport, Alpine e Scuderia Ferrari. Non appena si varca la soglia di accesso di ciascun reparto, si percepisce tutto il clima di devozione e tutto lo stato d’animo di operare focalizzato sull’obiettivo finale: la massima prestazione della squadra. Ci sono gommisti che, sotto una tenda appositamente attrezzata, si prendono cura dei pneumatici che verranno montati a breve o di quelli appena cambiati dalle vetture in gara. Girandosi si vedono poi tutti i meccanici in tuta e attrezzi del mestiere pronti ad intervenire meccanicamente al prossimo comando che l’ingegnere responsabile vorrà impartire. E poi ci sono coloro che valutano i dati e le telemetrie che vengono snocciolate in tempo reale dai sistemi informatici, per non parlare di tutti coloro che misurano continuamente la temperatura dell’asfalto e dell’ambiente. Una serie di compiti che vengono svolti contemporaneamente e che forse molte volte sottovalutiamo all’esterno. Il tutto senza contare tutte le operazioni effettuate per la preparazione di una Hypercar ibrida da corsa. La Scuderia Ferrari ad esempio, oltre al montaggio e ai numerosi controlli, effettua sistematicamente operazioni come le accensioni e la scansione della carrozzeria. Un lavoro di squadra in cui i dati raccolti dagli ingegneri, l’abilità dei meccanici e l’ausilio di sofisticate strumentazioni trovano la massima sintesi. Ogni Ferrari 499P è composta da oltre 3mila parti, senza considerare i componenti interni dei motori a combustione ed elettrici. Ognuno di essi viene sottoposto a controlli mirati prima che la vettura ritorni in pista per una nuova gara del Mondiale Endurance. Da considerare, infine, anche il ruolo di chi, una volta terminata la gara, poche ore prima della bandiera a scacchi, prepara le vetture e le attrezzature per il rientro alla sede via terra o via aerea.

CChe si tratti di BMW M Motorsport o Alpine abbiamo notato l’attenzione e il lavoro di squadra per un pit stop. Nel garage francese abbiamo assistito a un momento così fatidico. Oltre al cambio gomme, viene effettuato anche il rifornimento di carburante e il nuovo pilota entra in vettura. La decisione di fermarsi avviene con la comunicazione dal muro utilizzando il cartello per indicarlo al pilota ed avendo conferma via radio. Una volta tornati, dopo la frenata, il martello idraulico subentra per smontare i pneumatici anteriori e posteriori, l’addetto alla pistola ad aria compressa segnala con la mano il semaforo verde, l’auto viene liberata, rifornimento e rimozione dell’auto, infine il controllo del traffico in pit lane via radio. In pochi secondi vengono coinvolti in un’operazione almeno sette elementi sulla macchina, meccanici, addetto ai leccalecca, addetti al rifornimento carburante e addetti agli estintori. Avendo sperimentato ciò, tornando in tribuna per assistere al momento centrale della gara e colpiti da un’aria fredda che fa presagire pioggia, si notano tutti i cameramen e i fotografi che si posizionano in punti strategici della pista per consentire la migliore inquadratura o fotografia Prendere. E

siete consapevoli che di lì a poco assumeranno tanta di quell’acqua che chissà che tipo di passione li spinge ad assumere quel ruolo. C’è ad esempio chi si posiziona sopra una gru nel rettilineo centrale per particolari riprese aeree che se uno sente già freddo a terra, figuriamoci chi deve restare immobile ad altezza quasi ruota panoramica. Un pensiero quindi a tutti coloro che fanno il cosiddetto lavoro sporco per un lavoro che non è sporco ma ha molto valore e stima compresa quella di chi si occupa dell’ospitalità, sempre in piedi e che con un grazie e un arrivederci ci saluta protagonisti di quella memoria positiva che ogni visitatore lo porterà con sé al termine della corsa e lo custodirà gelosamente nel cassetto dei ricordi della propria mente.

 
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