‘Ricordiamo i veri eroi’. VIDEO – .

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Saluti romani, insulti ai partigiani e canti inneggianti al fascismo. In tutta Italia, anche il 25 aprile, non sono mancati i momenti nostalgici. A cominciare da Varese, dove i Do.Ra, gruppo neonazista, hanno reso omaggio (IL VIDEO) “ai compagni uccisi dal nemico mentre combattevano per la patria” come ha spiegato il loro leader Alessandro Limido.

Il saluto romano al cimitero

Di buon mattino i militanti della Comunità dei Dodici Raggi si sono recati al cimitero di Ganna per poi raggiungere quello di Sant’Ambrogio a Varese dove li aspettava il familiare di un “compagno ucciso dai comunisti senza processo”. “Questi ragazzi sono morti per noi, per i nostri valori. I nostri caduti sono gli eroi della Patria. Per proteggerci hanno accettato il loro olocausto” ha aggiunto Limido, sottolineando che “non si è trattato di una manifestazione. Siamo andati a visitare i nostri morti e questo non può essere proibito”. Ma la reazione del Comune di Varese è stata immediata e denuncerà i militanti per “inosservanza dei provvedimenti amministrativi oltre che per altri possibili reati”.

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Gli altri episodi in Italia

A Roma, invece, sulla lapide del 25 aprile a Forte Bravetta è apparsa la scritta in vernice rossa ‘Partigiano stupratore assassino’. “Inizia così la nostra Festa della Liberazione – hanno detto Elio Tomassetti, presidente del Municipio Roma XII e Daniela Cirulli, presidente Anpi XII -. I fascisti, dopo tutto, non cambiano mai. Questo gesto dimostra l’attualità della lotta antifascista”. Polemiche anche a Reggio Emilia per le dichiarazioni del candidato sindaco del centrodestra Giovanni Tarquini che ha scritto su Facebook che la Costituzione, “scritta a seguito di un’odiosa e violenta occupazione straniera del nostro Paese, parte dal fermo rifiuto di ogni forma di totalitarismo e discriminazione ”. Parole che hanno scatenato la reazione del Pd, a partire dal candidato sindaco dem Marco Massari: “Omettere la parola fascismo in un testo o rifiutarsi di definirsi antifascista non fa scomparire quel periodo storico”. A Torino, nella notte, i militanti del movimento di estrema destra ‘La Barriera’ hanno appeso uno striscione con la scritta: ”25 aprile: ricordate i crimini dei partigiani”, spiegando poi in una nota che i partigiani “si sono resi colpevoli di numerose crimini e violenze infami, molti dei quali avvenuti contro donne e civili, soprattutto nella nostra città”. Un’altra ‘incursione’ neofascista è stata infine compiuta a Taranto, dove la lapide commemorativa del partigiano Pietro Pandiani, eroe della Resistenza, medaglia d’argento al valor militare, è stata deturpata con una croce celtica impressa con vernice nera proprio sulla scritta ‘ partigiano”.

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