La comunicazione sui generis dei nuovi dirigenti del circolo Legambiente di Ragusa – .

La comunicazione sui generis dei nuovi dirigenti del circolo Legambiente di Ragusa – .
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I nuovi vertici di Legambiente Ragusa, del circolo ‘Il Carrubo’, seguono una linea, già intrapresa prima del rinnovo dei loro incarichi, secondo la quale utilizzare i media secondo la loro convenienza e strategia. Uno di questi casi era già accaduto, ma veniamo a quello attuale.
A titolo di cestino gettacarte riceviamo, senza alcuna introduzione, indirizzato al destinatario, il testo di una lettera, ormai pubblica, che Legambiente ha indirizzato all’Assessore all’Ambiente e alla Transizione ecologica del Comune di Ragusa sull’abbandono dei rifiuti in la campagna.
In questa breve lettera leggiamo che Legambiente aveva inviato una segnalazione per abbandono indiscriminato di rifiuti in una frazione del territorio comunale, nei pressi di Marina di Ragusa.
Dopo tre mesi, non avendo ricevuto risposta, né in termini di risposta né in termini di intervento, Legambiente ripropone la lettera, questa volta in forma pubblica e decide di informare la stampa, per sollecitare una risposta pubblica.
Ma Legambiente dovrebbe spiegare perché, prima, non ha ritenuto opportuno rendere pubblico il rapporto. Esiste forse un canale di comunicazione riservato con l’assessore? C’è forse la richiesta, già espressa più volte dai consiglieri, di non fare pubblicità, di non sollevare storie e cercare di affrontare queste cose a stanze chiuse?
Non ci si aspetterebbe piccole strategie di questo tipo da Legambiente.
Piuttosto diremmo che questo contratto è nato dal lavoro dell’assessore all’ambiente, dell’era grillino, massimo esponente di Legambiente Ragusa, dottor Claudio Conti e da lui e dalle emerite aziende che ha coinvolto nella stesura del piano di riscossione, dei capitolati di gara, fino all’espressione del DEC, vorremmo vedere soluzioni alle difformità del sistema, soprattutto nella mancanza di figure consiglieri adeguate in grado di arginare le diverse falle del sistema di riscossione.
È chiaro a tutti che qualcosa non va, il sistema ha delle criticità, chi abbandona i rifiuti indiscriminatamente dovrebbe essere perseguito con vigore, ma le leggi italiane non lo permettono, c’è gente in giro che maltratta e manda in ospedale le donne, figuratevi cosa Succede a chi si sbarazza di un sacco di rifiuti.
Data questa situazione è necessario provvedere a ciò che è mancato.
Fin dal primo momento, anche Legambiente, hanno tutti affrontato il problema con toni professorali, severi, imponenti, senza un’adeguata comunicazione e senza un adeguato coinvolgimento, chi tiene in casa 5 sacchi di rifiuti, in attesa del turno di raccolta, non riceve, a alla fine dell’anno nemmeno un calendario libero.
Poi ci sono situazioni comiche: se devo liberarmi di un barattolo di olive sott’olio dovrei prima scaricare l’olio nel contenitore degli oli usati, poi cercare un sacchetto di plastica per buttare le olive senza sporcare il sacco dell’organico, poi Forse dovrei lavare il barattolo, separarlo dal tappo di plastica, togliere l’etichetta e, infine, mettere il barattolo nel sacchetto di vetro, ma attenzione, se il barattolo è rotto, incrinato, deve finire nell’indifferenziato .
Lo stesso vale per una confezione di gelato o altri gadget, come i contenitori rigidi di lamette usa e getta, dove cartone e plastica sono inseparabili. Non tutti possono andare al Politecnico di Milano per studiare come separarli
Capirete che non tutti hanno questa pazienza, e l’aspettativa di vita necessaria per sprecare tutto questo tempo: è più facile mettere tutto in un sacchetto da abbandonare per strada, evitando eventuali controlli sui rifiuti conferiti.
Bisognerebbe non gioire solo per le percentuali di raccolta differenziata ma valutare globalmente come sta andando l’intero sistema: cosa fanno, ad esempio, i contenitori dei rifiuti, almeno 4, dell’umido, della carta, del vetro e della plastica, presenti sulla pubblica via? per chi non ha spazi privati, a voi come vi sembrano? e il fatto che le ‘isole’ a disposizione degli esercizi commerciali, spesso lontane dagli esercizi commerciali ma sotto le finestre delle persone, che diventino mini discariche per l’accumulo di borse, come vi sembrano?
Per questi aspetti irrisolti Legambiente non ha mai sollevato eccezioni, né contribuito alla loro soluzione.

Per entrare nel merito delle richieste di Legambiente all’assessore, si tratta dell’abbandono indiscriminato di rifiuti lungo le arterie provinciali del territorio comunale, dove esistono attività agricole e civili abitazioni, magari non censite alla TARI.
Ad esempio in contrada Eredità, un’area intensamente coltivata a serre, a un km da Castellana Vecchia, a 1,3 km dall’inizio del lungomare di Marina di Ragusa e a soli 500 metri dalle lottizzazioni lungo la SP Marina di Ragusa-Donnalucata.
Legambiente dà la sua lezione all’assessore su come intervenire, sia dal punto di vista amministrativo che logistico. Ha ragione a denunciare il caso, ma conosciamo la risposta dell’amministrazione: non si può dare tutto subito, i fondi per i servizi aggiuntivi non sono illimitati, «facciamo quello che possiamo, ma sappiamo quello che facciamo».
Dal punto di vista politico, invece di limitarsi alle lezioni, potrebbe essere utile suggerire una rotazione dei consiglieri, considerato che dall’insediamento del nuovo consiglio Cassì non si è avvertito alcun miglioramento rispetto al quinquennio precedente.
Inadeguatezza di fondo, evidenziata dal fatto che, per il nuovo capitolato d’appalto, per l’appalto della raccolta rifiuti ha delegato tutto ad aziende e strutture del nord Italia, che non conoscono la nostra realtà e non conoscono le abitudini locali, come quella di farsi eliminare comunque i rifiuti, anche a costo di danneggiare il territorio e la comunità.
Paghiamo due volte, il consigliere comunale e i consulenti del continente. Un enorme successo.


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