è una grazia salvifica. Vittoria dopo tre mesi – .

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Modena, 27 aprile 2024 – L’aveva scritto il miglior sceneggiatore del panorama cinematografico internazionale, non sarebbe mai riuscito a costruire una storia del genere. I cui protagonisti, esattamente un anno fa, sognavano dall’altra parte un posto da leggenda in Serie A e ora, invece, sono riusciti a salvare il Modena da tre mesi infernali.

Novantadue giorni dopo i tifosi delle Canarie loro hanno riassaporato il gusto del successo, ormai tristemente dimenticato nei fischi e nei malumori espressi fino a una decina di giorni fa dentro e fuori Braglia. E lo ha fatto spinti dal fuoco trasmesso da Bisoli, un vero vulcano ad ogni contrasto di gioco, ad ogni azione, ad ogni decisione del direttore di gara ritenuta sbagliata. Cammina avanti e indietro nella sua area tecnica, l’allenatore ha avuto la possibilità di avere quello vicino alla curva Montagnani, come da lui stesso richiesto il giorno prima. Ebbene, quell’essere così testardo (in senso buono) avrebbe dovuto aiutarci a capire che vedremmo un Modena altrettanto testardo nel chiudere i conti della salvezza. Con il nuovo Corrado nel ruolo di mezzala centrale (largo nel ruolo di ala alta in fase di possesso palla di Modena, stretto in difesa) e Magnino che ricopre diligentemente quello di terzino destro, i canarini vanno subito vicini al gol con Palumbo e poi ringrazia Gagno per l’intervento reattivo sul destro al volo di Casiraghi. Tutto in un quarto d’ora, poi poco altro.

Il Sudtirol tiene la palla, sembra pericoloso quando cambia spesso il fronte di gioco da destra a sinistra ma poi si perde quando la palla raggiunge Merkaj negli ultimi venti metri. Modena si abbassa come al solito ma, a differenza del passato, non dà l’impressione di allungare le unità, anzi. Difende compatto, concede pochissimo, capisce bene cosa richiede l’allenatore pur sacrificando la qualità in ripartenza. IL premendo E’ un dettaglio utile. Santoro in questo è stato maestro per tutta la garacompreso ovviamente l’attimo prima dei due calci d’angolo intorno al 67′. Il secondo, calciato da Battistella, viene raccolto da Zaro e il resto è già storia. Hanno colpito con le mani i volti di tutti i giocatori del Modena al fischio finale, come se volessero liberarsi di un peso che stava diventando una montagna. Forse lo era già. In ogni caso, ha contato il risultato. L’estetica non ha trovato spazio, probabilmente con l’attuale guida tecnica farà fatica a trovare posto anche nella Modena del futuro. Poco importa, la tempesta stava per diventare terremoto e serviva l’uomo giusto al momento giusto. Bisoli lo era. La salvezza è ormai una realtà, salvo cataclismi. Ma, ne siamo certi, il vulcano visto ieri in panchina potrebbe ancora fare da scudo.

Il tabellone segnapunti

MODENA 1

ALTO ADIGE 0

MODENA (4-4-2): Gagno; Magnino, Zaro, Pergreffi, Cotali; Palumbo (79′ Oukhadda), Battistella, Santoro, Corrado (62′ Cauz); Strizzolo (46′ Abiuso), Gliozzi (62′ Bozhanaj). A disposizione: Seculin, Vandelli, Di Stefano, Tremolada, Manconi, Mondele, Oliva, Olivieri. Tutto. Bisoli

ALTO ADIGE (3-4-2-1): Poluzzi; Giorgini, Scaglia, Masiello; Molina, Mallamo, Arrigoni, Davi (60′ Cagnano); Tait (74′ Rauti), Casiraghi (74′ Rover); Merkaj (60′ Odogwu). A disposizione: Drago, El Kaouakibi, Vinetot, Kofler, Broh, Peeters, Lonardi, Cisco, Ciervo. All.: Valente.

Arbitro: Daniele Minelli di Varese

Gol: 68′ Zaro Ammoniti: Davi, Palumbo, Odogwu, Rover, Mallamo, Ciervo Calci d’angolo: 4 a 4. Tempo di recupero: 2′ pt, 6′ st Spettatori: 8.446, incassi 80.858 euro.

 
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