«Preoccupato per la sicurezza, ma è un attacco alla democrazia» – .

«Preoccupato per la sicurezza, ma è un attacco alla democrazia» – .
«Preoccupato per la sicurezza, ma è un attacco alla democrazia» – .

DiFabrizio Guglielmini

Il rettore Elio Franzini aveva proposto di tenere il dibattito online, ma i dirigenti dell’associazione «Italia Israele» hanno deciso di rinunciare «per garantire la sicurezza dei relatori»

AUniversità Statale di Milano mancato il conferenza, originariamente previsto per il prossimo 7 maggioper titolo “L’unica democrazia del Medio Oriente. Israele tra storia e diritto internazionale». La conferenza avrebbe dovuto aprirsi con i saluti di rettore Elio Franzini a seguire gli interventi di Hillel Neuer, direttore esecutivo dell’UN Watch; Marco Cuzzi dello Stato, Alessandra Veronese dell’Università di Pisa, concludendo con la testimonianza di Alessandro Del Valle sui Fratelli Musulmani in Europa. All’incontro sono stati invitati anche giornalisti come il corrispondente Fausto Biloslavo e analisti internazionali. Per l’organizzatore CristinaFranco, delAssociazione «Italia Israele». di Savona, «non c’erano le condizioni per lavorare in serenità e abbiamo deciso insieme all’associazione milanese “Pro Israele” Di Alessandro Litta Modignani rinviare tutto per senso di responsabilità”.

“Per garantire la sicurezza degli oratori e per evitare disagi all’università – continua Franco – abbiamo deciso di rinviare il convegno al quale si erano già iscritte un centinaio di persone. La nostra non era propaganda, volevamo dare un contributo serio al dibattito su Israele. Proporremo l’evento nei tempi, nei luoghi e nei modi che riterremo più opportuni”.

Con una nota precisa l’Università degli Studi di Milano «di aver appreso dell’annullamento dell’incontro solo dai media. L’Associazione Italia-Israele, infatti, non si è preoccupata di informare della decisione il rettore Elio Franzini né, tantomeno, di rispondere alla proposta del rettore trasmessa giovedì pomeriggio alla presidenza dell’Associazione, per tenere la conferenza on-line e non, come inizialmente previsto, di persona. La scelta di trasformare l’incontro in modalità online, non certo annullarlo, è stato assunto dal Rettore Elio Franzini dopo un’attenta valutazione delle condizioni ambientali interne ed esterne dell’Ateneo, con l’obiettivo di minimizzare i rischi per la sicurezza del pubblico e dei relatori, ha consultato anche la Digos. Il consueto dialogo con la Digos ha fornito elementi utili per la valutazione generale anche se – vogliamo ribadirlo con fermezza – la decisione di tenere il convegno online è stata presa direttamente dal rettore Elio Franzini». La decisione del rettore si inserisce nel clima di grande tensione che sta attraversando le università italiane e americane sul tema della guerra.

Lo dichiara il presidente dell’associazione «Italia Israele». CristinaFranco: «Non poter tenere il convegno su Israele all’Università Statale lo è un attacco alla democrazia. Volevamo proporre un’ora di dibattito civile e abbiamo deciso di rimandare tutto per senso di responsabilità, ma non siamo disposti a tollerare più a lungo questo clima intimidatorio». «Per evitare enormi disagi all’università e garantire la sicurezza di tutti – aggiunge Franco – abbiamo deciso di annullare l’incontro. Nostro non era propaganda, volevamo offrire un contributo serio al dibattito su Israele, ma qui ci troviamo di fronte a un libertà violata».

L’annullamento del convegno intanto li divide studenti, tra chi lo considera un affronto alla “libertà di parola” e chi lo considera una vera e propria “vittoria”. Per Pietro Balzanoiscritto al corso internazionale di scienze politiche, la decisione di annullare l’evento è «l’ennesima dimostrazione del fatto che si va verso la cancellazione totale della libertà di parola nelle università. Ciò – ha aggiunto – avviene da parte degli stessi che accusano Israele di essere uno Stato totalitario che non sostiene la libertà di parola”, generando così una “incoerenza”. Secondo lo studente, contestato la settimana scorsa durante il suo intervento in un convegno pubblico sul Medio Oriente, «stiamo gradualmente andando verso una antisemitismo che per ora forse è ancora in una fase più strisciante o apologetica”.

Lui però è di parere opposto Samuele, del collettivo Cambiare Rotta, per i quali è «un importante vittoria che il movimento studentesco a favore della Palestina è riuscito a ottenere”. Il convegno avrebbe dovuto aprirsi con il saluto del rettore Elio Franzini e questo «è inaccettabile di fronte alle atrocità che Israele commette» e «rappresenta un chiaro esempio di come il sistema accademico è subordinato alle politiche guerrafondaie e complice del genocidio in Palestina. Il fatto che questo incontro non si tenga adesso – ha concluso – per noi è una vittoria, perché significa che stiamo riuscendo a far sì che l’università non passi Propaganda sionista».

«Il clima è teso in tutto il mondo, Milano non fa eccezione – commenta il sindaco di Milano Beppe Sala -. È vero che questo evento è stato annullato” all’Università Statale, ma “allo stesso tempo è atteso Domenica pomeriggio in Piazza della Scalacon l’accordo di tutte le partiun momento per manifestare contro l’antisemitismo dilagante». «Quindi come sempre ci sono tanti aspetti da considerare. La sintesi è che si tratta di un tema di grande dibattito ma sono temi su cui la politica milanese cerca di tenere la barra dritta. Parteciperò? Non lo so, vedrò se posso”, ha aggiunto Sala.

Bernini: «Il dibattito deve essere sempre plurale»

Sul caso è intervenuto anche il ministro dell’Università Anna Maria Bernini: «Credo che il dibattito debba essere sempre plurale. Quindi spero che tutte le voci possano essere ascoltate. Al momento le manifestazioni sono state contenute, ma soprattutto l’intervento delle forze dell’ordine è stato limitato”. Ha poi aggiunto, a margine della presentazione della fondazione Ai4Industry, per l’intelligenza artificiale, al Museo del Risorgimento di Torino, che «la manifestazione pacifica è un arricchimento per l’università e per il dibattito, la manifestazione violenta non è una manifestazione libera del pensiero critico. Continuiamo a valorizzare le manifestazioni pacifiche e a scoraggiare quelle violente”.


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3 maggio 2024 (modificato il 3 maggio 2024 | 19:42)

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