Il primo trimestre del 2024 è caratterizzato da un significativo incremento dell’attività dei Carabinieri sul fronte della violenza di genere. Anche a seguito di chiare indicazioni al riguardo provenienti direttamente dal Comando Generale dell’Arma e anche a seguito delle recenti disposizioni di legge, sono state sviluppate modalità operative molto specifiche per contrastare questa forma di violenza e garantire interventi tempestivi.
In caso di segnalazioni di “episodi di maltrattamenti, violenze e atti persecutori nei confronti di vittime vulnerabili”, è fondamentale, secondo quanto spiega il Corpo, “una gestione accurata e tempestiva degli interventi”: ogni segnalazione, infatti, deve essere “gestita, fin dal primo momento, con la massima attenzione, con adeguata sensibilità e nel pieno rispetto delle procedure stabilite”.
In base a ciò, in provincia di Viterbo i Carabinieri hanno dato la massima priorità al fenomeno e dall’inizio dell’anno sono intervenuti in 57 episodi di maltrattamenti in famiglia, di cui 3 implicati violenza sessuale anche su minori, in oltre ad aver raffigurato 20 atti persecutori da parte di mariti o ex partner, per un totale di 77 interventi nel quadrimestre (in alcuni casi commessi più volte dagli stessi autori nei confronti delle stesse vittime), con una media di quasi 2 ogni 3 giorni.
I numeri fanno riflettere, poiché l’azione dei militari ha consentito l’arresto di 11 persone, altre 61 riportate in stato di libertà, di cui 7 sono state allontanate dall’abitazione familiare e 11 sono state sottoposte a misure di riavvicinamento alle vittime.
In alcuni casi, il reiterarsi di condotte vessatorie ha portato anche all’arresto di persone, ex mariti o ex fidanzati, che, dopo l’emanazione di un provvedimento di trasferimento dell’abitazione familiare o di avvicinamento alla persona offesa, hanno comunque continuato a persistere nell’azione di comportamento vessatorio nei confronti delle vittime, che ha portato anche al loro arresto e alla reclusione.
Le tipologie di interventi a cui i militari hanno saputo rispondere sono molteplici e differenti tra loro. In un caso, la vittima aiutata era una madre che da tempo subiva maltrattamenti fisici e psicologici da parte del figlio dedito all’abuso di alcol, il quale era stato allontanato anche lui dalla casa familiare con l’applicazione del dispositivo del braccialetto elettronico. .
I Carabinieri del Comando Provinciale sensibilizzano sempre le donne vittime di violenza o chiunque abbia conoscenza diretta di situazioni gravi a denunciare tali fenomeni e a rivolgersi ai centri dove sicuramente troveranno risposte efficaci alla richiesta di aiuto di tutti i cittadini.