Salerno
Antonio Capezzuto, segretario generale, e Massimiliano Voza, coordinatore medici e direzione sanitaria dell’ASL Salerno della FP CGIL, in merito al concorso unico regionale per l’assunzione di 363 dirigenti medici per la medicina d’urgenza, denunciano una serie di criticità ed errori che hanno venire a conoscenza del sindacato.
“Lamentele da parte di molti medici specialisti che sospettano di non essere stati ammessi perché iscritti a scuole di specializzazione affini alla disciplina messa a bando, ma non pedissequamente alla disciplina in questione. Tutto ciò nonostante i chiarimenti del Ministero della Salute, che sottolinea come possano essere ammessi alle procedure concorsuali anche gli Specialisti iscritti a scuole di specializzazione equivalenti o affini alla disciplina bandita, come di fatto avviene nelle altre regioni d’Italia, ma ciò non è avvenuto nel caso del concorso regionale gestito dagli uffici dell’ASL di Salerno. Pertanto la nostra organizzazione sindacale ha chiesto all’Azienda USL di Salerno di rivalutare il caso per evitare ingiuste esclusioni, ma non è arrivata alcuna risposta in merito”.
Per i due dirigenti della Cgil si tratta di una decisione a dir poco discutibile: «Non capiamo perché lo stesso intervento non sia avvenuto per il concorso regionale per i pronto soccorso, dove gli esclusi, in totale, sarebbero poco meno di 200. Chiediamo quindi che si faccia luce su questa ipotesi e si rivaluti la posizione di questi medici esclusi. I risultati, infatti, sono deludenti con solo 62 medici vincitori – di cui solo 19 già specialisti e 43 laureati – su 363 posti banditi. Tutto ciò – scrivono Capezzuto e Voza – non fa ben sperare per il mantenimento dei Livelli Essenziali di Welfare in tutte le strutture dove erano previsti i posti banditi e sicuramente vanifica lo sforzo compiuto dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per arginare il rischio collasso dei pronto soccorso in gran parte della Campania. Sicuramente non un buon inizio in un contesto di profonda crisi del servizio sanitario pubblico, nel quale, come FP CGIL, siamo in prima linea”.
