Squallore al consiglio comunale di Ragusa, c’è scontro anche tra segretari comunali e l’ennesimo attacco gratuito e insensato alla vicepresidente Rossana Caruso

Squallore al consiglio comunale di Ragusa, c’è scontro anche tra segretari comunali e l’ennesimo attacco gratuito e insensato alla vicepresidente Rossana Caruso
Squallore al consiglio comunale di Ragusa, c’è scontro anche tra segretari comunali e l’ennesimo attacco gratuito e insensato alla vicepresidente Rossana Caruso

Adesso il Consiglio Comunale è come un aereo in caduta libera, ad ogni riunione raggiunge livelli mai raggiunti, che con la politica c’entrano poco.
Lo squallore è di casa.
I lavori sono stati aperti dall’assessore Mauro che, legittimamente, ha sottolineato di essere stato coprotagonista della conferenza stampa dell’amministrazione, insieme allo strumento urbanistico.
E, infatti, tutti gli strali degli amministratori erano stati puntati solo contro il consigliere di Generazione, ignorando chi, anche nella maggioranza, aveva sollevato dubbi sulla compatibilità dei consiglieri dell’opposizione, e su quelli di Fratelli d’Italia, del Movimento I 5 Stelle, oltre ai consiglieri di maggioranza Caruso, Bennardo e Zagami, avevano sollevato riserve sulla posizione dei consiglieri di maggioranza Antoci e Criscione.
Mauro ha sottolineato come Antoci fosse seccato per la nota al segretario generale, come ci fosse stato un silenzio anomalo e insolito e poco opportuno, limitandosi a rilasciare un commento alla stampa sulla dichiarazione di incompatibilità non obbligatoria.
Mauro ha sottolineato le forme della strategia attuata, della mancata dichiarazione di incompatibilità con la motivazione che ha sollevato non pochi dubbi: siamo, siamo stati compatibili, abbiamo evitato di partecipare ai lavori e al voto sul PRG “per evitare che una frangia di consiglieri chi volesse consegnare il PRG al Commissario Regionale potrebbe sfruttare la nostra posizione”.
Ma se fossero stati compatibili, cosa avrebbe potuto essere sfruttato?
Per Mauro la certificazione di una tattica, per evitare il dialogo, per non intaccare il numero minimo sufficiente per poter discutere il PRG in Consiglio senza trasparenza.
Poi la spina nel fianco, insieme al collega Bennardo, di questa amministrazione, ha concluso mettendo alle strette i segretari generali – Antoci è anche segretario generale in un paesino del palermitano; rivolgendosi al Segretario del nostro Comune, e al suo vice, il dirigente Lumiera, ha affermato: voi ci avete detto che con soli dodici compatibili eravate costretti a mandare il piano a Palermo, oppure Antoci ha fatto una battuta parlando di soli 8 o 10 consiglieri necessari oppure ci hai ingannato.
Dichiarazioni che hanno provocato la netta reazione del segretario generale che, nonostante il tentativo del presidente Ilardo di sorvolare sull’argomento, ha voluto intervenire ribadendo, con chiarezza, che se fossero state dichiarate 12 incompatibilità, il piano sarebbe stato dirottato a Palermo.
Ma Antoci, nel successivo intervento, nel ribadire la legittimità della sua strategia, ha insistito sul fatto che una loro eventuale incompatibilità non interferirebbe con il numero minimo di consiglieri necessari per discutere il PRG.
In pratica, Antoci e Criscione hanno approfittato di una falla della legge che non impone la dichiarazione di incompatibilità, e non prevede controlli, evidentemente anche dopo specifiche segnalazioni, da parte degli amministratori dell’ente, che non possono nemmeno indagare se un consigliere dichiara la la sua incompatibilità senza essere nelle condizioni di farlo.
Poi si va di male in peggio: modifiche al bilancio, dopo la consueta esauriente relazione dell’assessore Iacono, ad eccezione dell’assessore Bennardo che rileva che tra le variazioni c’è un aumento delle indennità di sindaco e assessori, oltre a dei presidenti del Lo consiglio ma nulla è specificato, se non nelle note, circa la provenienza delle somme necessarie.
Sembra, in pratica, che le somme derivino da un risparmio di spesa sulle somme previste per i rifiuti, non solo questo non viene spiegato apertamente nelle varianti, ma Bennardo si chiede perché l’aumento degli indennizzi è stato approvato a marzo e solo ora arriva in ti consiglio le varianti pertinenti.
Risparmiamo al lettore tutti i dettagli del discorso di Bennardo e del responsabile dei servizi finanziari, per noi un argomento stucchevole, l’aumento delle indennità previsto da una legge nazionale, voluto dal PD e dal Movimento 5 Stelle con il governo Draghi che , adesso, il governo Meloni non si sogna nemmeno di cancellarlo.
Ragusa è rimasta l’unica capitale a non adottare le modifiche, anche il ritardo potrebbe comportare l’esclusione dal contributo regionale, previsto dalla legge.
Resta però il fatto dell’impeccabile funzione di controllo e ispezione dell’assessore Bennardo, uno dei pochissimi che, evidentemente, legge i documenti e ha le competenze per comprenderli e individuare ogni singolo difetto, soprattutto in termini di trasparenza, tema ostico. per l’amministrazione Cassì.
Resta però la prova che laddove Bennardo e Mauro ascoltano con lo stetoscopio riescono a riscontrare delle anomalie.
Bennardo chiede il rinvio del tema, per ulteriori approfondimenti, gli fanno eco Firrincieli e soprattutto la consigliera di maggioranza Rossana Caruso: cielo aperto, delitto di lesa maestà, Antoci difende le posizioni dell’amministrazione ma ha uno spaventoso errore di stile, attaccando Caruso per il suo ruolo di vicepresidente del Consiglio che, in quanto tale, percepisce un’indennità che sarà anch’essa soggetta a conguaglio.
Un comportamento e un argomento di bassa politica, che lascia di stucco e dopo quello di Iurato, sempre nei confronti di Caruso per la sua presunta vicinanza ai cuffariani, mostra un livello di maggioranza mai visto in consiglio comunale, attacchi del genere nei confronti colleghi della maggioranza, il fatto che attacchi gratuiti di questo tipo siano rivolti ad una donna e al vicepresidente del consiglio da loro stessi eletto, consiglia di non fare commenti e di non aggiungere altro per evitare possibili spiacevoli conseguenze. Non si sa cosa aspetti Cassì per rimediare a questi eccessi.
Per chiarire le condizioni di una maggioranza che non c’è, dopo la bocciatura del rinvio del punto, la votazione su un emendamento alle variazioni che riscontra la mancanza del numero legale: seduta rinviata di un’ora, quando manca anche il numero nel secondo appello, presenti solo in tre, il presidente Ilardo, e i consiglieri Iurato e Chiavola.
Dei fedelissimi di Cassì nemmeno l’ombra, potrebbe essere uno dei tanti segnali degli ultimi tempi.


Visualizzazioni dei post: 6

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV decisione nel mese di luglio – .
NEXT «Ancora una volta gli episodi sono contro di noi» – .