Gli scout compiono cento anni. Tremila ‘invadono’ il centro – .

Gli scout compiono cento anni. Tremila ‘invadono’ il centro – .
Gli scout compiono cento anni. Tremila ‘invadono’ il centro – .

Era il 1924 quando a Rimini venne inaugurato il primo reparto scout della zona. Sono trascorsi cento anni da quel gennaio e sabato sarà il momento di celebrare il secolo appena trascorso dallo scoutismo riminese. Tremila, vestiti con maglia azzurra e pantaloncini corti, arriveranno da tutta la provincia di Rimini, animando dalle 15 al parco del Marecchia le piazze del centro storico. Al centro dei festeggiamenti saranno i luoghi simbolo dello scautismo del territorio che diventeranno vere e proprie stazioni dove i ragazzi dell’Agesci organizzeranno giochi e attività aperte a tutti. “Vogliamo celebrare i punti della città che sono stati protagonisti della nostra storia – dicono dall’Agesci Rimini – Ad esempio l’arco di Augusto è uno di questi, ma anche la chiesa di San Bernardino o piazza Malatesta”.

Nel centro sarà possibile cimentarsi in attività legate alla realtà dello scoutismo in cui nodi, corde e oggetti da costruire saranno i protagonisti. Alle 18 il parco del Marecchia assumerà le sembianze di un grande campo scout con il grande gioco finale e l’evento conclusivo della giornata di festa. I protagonisti di sabato saranno la convivialità e il divertimento, due peculiarità dello spirito scoutistico, senza dimenticare la celebrazione dei cento anni di storia che i ragazzi dell’Agesci hanno scritto a Rimini. Un secolo che non è stato sempre facile per l’associazione e per tutti coloro che ad essa hanno aderito.

“Era il 20 gennaio 1924 quando con una messa cominciò nella chiesa di San Giovanni Battista di Rimini la storia dello scautismo cattolico riminese – ricordano dall’Agesci –. Il primo reparto ad essere inaugurato si chiamava Rimini1 e all’inizio c’erano già quattro squadriglie”. Negli anni ’20 esistevano altre realtà scout in località romagnole, solo Rimini mancava alla chiamata e non si fece trovare impreparata, perché pochi mesi dopo l’apertura del primo dipartimento iniziarono anche le attività di scoutismo nautico, con sede nella chiesa di San Nicolò. Tutto cambiò con il fascismo che non vide mai di buon occhio le associazioni e con esse anche quella degli scout. Nel 1927 venne condannata e chiusa ogni forma di scoutismo, ma rimanevano ancora le forme ‘clandestine’: da qui alla fine della guerra si ricominciò per dare nuova vita agli scout che conosciamo oggi. Attualmente nella diocesi di Rimini sono presenti ventisei gruppi e sei comunità, per un totale di quasi tremila iscritti all’Agesci.

Federico Tommasini

 
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