la avverte la donna malata di sclerosi – .

“Vorrei morire con il sorriso sulle labbra, nel Paese in cui ho scelto di vivere e dove ho pagato le tasse”. È il videoappello ai parlamentari di Martina Opelli, 49 anni, affetto da sclerosi multipla dall’età di 28 anni, che ha allertato l’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi) dopo il rifiuto di accesso al “suicidio medicalmente assistito”, come annunciato dall’associazione Luca Coscioni.

La donna ha spiegato che il suo non è stato suicidio ma eutanasia e che presto potrebbe “essere costretta” a recarsi in Svizzera per accedere alla morte volontaria assistita. “Dipendo totalmente dagli altri. Come mangio? Come bevo?”, chiede nel video.

Come spiega l’associazione Coscioni, Martina Opelli nell’agosto 2023 aveva inviato una richiesta per verificare le condizioni per accedere alla morte volontaria assistita ad Asugi, ma dopo essere stata visitata dalla commissione medica multidisciplinare nell’ottobre 2023, non aveva ricevuto risposta.

L’appello

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Dopo una serie di solleciti, Asugi la informò che “non poteva accettare la richiesta perché i requisiti per il trattamento di sostentamento vitale non sarebbero stati soddisfatti”.

A febbraio Martina Opelli, assistito dai legali di Coscioni, ha diffidato l’azienda sanitaria a procedere con l’immediata rivalutazione delle sue condizioni di salute. “L’azienda sanitaria ha però negato questa possibilità, sostenendo che non aveva alcun obbligo di revisione del suo precedente provvedimento e che tale richiesta di revisione contrasta con il principio di economia nella pubblica amministrazione”, prosegue l’associazione.

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Ora Martina Opelli “ha presentato, tramite i suoi legali, un ricorso urgente per chiedere che ad Asugi venga ordinato di rivalutare l’esigenza del “trattamento di sostentamento vitale” e di identificare il farmaco letale, le sue quantità e la modalità di autosomministrazione per essere possono accedere al suicidio medicalmente assistito in Italia”.

Martina Opelli è un architetto, professione che continua a esercitare grazie ai comandi vocali per potersi permettere la continua assistenza di cui ha bisogno. La sua diagnosi è sclerosi multipla secondaria progressiva avanzata con limitazioni motorie molto gravi, con dolori diffusi e spasmi poco controllati dalla terapia che la rendono totalmente dipendente da terzi per lo svolgimento di ogni attività”.

Cappato: “Il Parlamento non deve voltare la testa dall’altra parte”

“Spero che il Parlamento nazionale non giri la testa dall’altra parte, ma non mi faccio illusioni. Se Martina sarà costretta ad andare in Svizzera, le ho assicurato che forniremo tutto l’aiuto che sarà necessario, nell’ambito delle nostre azioni di disobbedienza civile” . L’ha detto lei Marco Cappatotesoriere dell’Associazione “Luca Coscioni”, commentando il video di Martina Oppelli, la tetraplegica 49enne di Trieste che in un video si è detta pronta ad andare in Svizzera per beneficiare dell’eutanasia.

L’azienda: “Le condizioni non ci sono”

L’Azienda sanitaria Giuliano Isontina ha precisato che “la commissione medica competente si è espressa negativamente perché non sussistono i presupposti secondo la sentenza della Corte Costituzionale, e l’istanza per la quale l’interessato ha presentato ricorso è stata respinta. A questo punto deciderà il giudice”.

 
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