“Ora ho una fondazione di beneficenza. Milano? Inaccettabile perdere sei derby di fila” – .

“Ora ho una fondazione di beneficenza. Milano? Inaccettabile perdere sei derby di fila” – .
“Ora ho una fondazione di beneficenza. Milano? Inaccettabile perdere sei derby di fila” – .

Ai microfoni di MilanNews.itl’ex calciatore rossonero Rodney Strasser ha parlato così del suo presente: “Ho una fondazione chiamata Rodney Strasser Foundation, il nostro motto è “Resta in salute e salva vite umane” che tradotto significa ‘resta in salute e salva vite umane’. Questa è la nostra missione”.

Avete abbracciato una causa importante, quella di aiutare il vostro Paese
“In Sierra Leone, molti bambini non hanno accesso all’assistenza sanitaria di base, il che porta a malattie e decessi prevenibili. La nostra fondazione mira a sostenere iniziative sanitarie e fornire risorse mediche a questi giovani vulnerabili”.

Recentemente hai fatto notizia per aver dato un importante contributo a un ospedale di Freetown.
“Sono nato al PCMH ed è una struttura che mi sta particolarmente a cuore. A causa della mancanza di elettricità ogni notte muoiono 2-3 bambini ed è inaccettabile. Per questo, appena ho saputo della situazione, ho acquistato un generatore 100% KVA più 325 litri di gasolio”.

Ti occupi anche di istruzione?
“L’istruzione è la chiave per sbloccare il potenziale, ma molte scuole in Sierra Leone mancano di risorse e infrastrutture di base. Stiamo lavorando per sostenere iniziative educative e offrire opportunità ai giovani di avere successo”.

Hai deciso di aiutare anche i bambini che vogliono diventare calciatori.
“Le strutture calcistiche in Sierra Leone sono spesso inadeguate, rendendo difficile per i giovani giocatori allenarsi e sviluppare le proprie capacità. Stiamo lavorando per costruire e rinnovare gli impianti calcistici per fornire spazi sicuri e accessibili in cui i giovani possano giocare e crescere. Ma non solo: abbiamo a cuore anche la salute mentale dei giovani atleti e la loro alimentazione. Stiamo lavorando per sostenere iniziative di sicurezza alimentare e fornire pasti a giovani e famiglie vulnerabili”.

Sei cresciuto nel Kallon FC, vedremo uno Strasser FC?
“Potrebbe essere, sì. Qui solo il 2% ha la possibilità di emergere. Non ci sono campi, non ci sono cose basilari, scarpe, vestiti. Niente. Bisogna fare qualcosa. Crediamo che il calcio possa essere un potente strumento per il cambiamento sociale in Sierra Leone, promuovendo l’unità, la disciplina e il lavoro di squadra”.

Segui sempre il Milan?
“Sempre. Qualche giorno fa ero a Bangkok con le leggende della FIFA, ho conosciuto Seedorf, Dida, Cafu, Roque Junior, Senderos, Shevchenko. Abbiamo parlato un po’ del Milan”.

Quest’anno ha concluso al secondo posto
“La squadra che ho visto quest’anno è un po’ così così. Per come la vedo io, avrebbero potuto fare meglio del secondo posto. E poi non è accettabile perdere sei derby di fila, vedersi alzare la coppa in faccia dall’Inter. Mi ha dato anche fastidio vedere certi derby persi male”.

Che ricordi hai della tua esperienza in rossonero?
“Sicuramente ho giocato poco, ma se guardi la rosa che c’era in quel momento, come sei riuscito a giocare? Centrocampo pazzesco: Pirlo, Gattuso, Seedorf, Van Bommel, Boateng, Flamini, Ambrosini. Adesso è diverso, ti vedo arrivare anche in Nazionale con una facilità esagerata. Vi dirò che in questo Milan con questa squadra giocherei senza problemi. Magari non al 100% delle partite ma sicuramente di più”.

I tifosi ti ricordano ancora con affetto
“Quando mi vedono mi ricordano sempre prima di tutto il gol contro il Cagliari, importante per vincere lo scudetto. E questo mi fa enorme piacere perché sono stati tanti ad indossare la gloriosa maglia del Milan e il fatto che venga ricordato per qualcosa di importante è bellissimo”.

Qual è la tua valutazione della carriera?
“Prima di tutto dico grazie a Dio perché nel mio Paese sono anche l’unico ad aver vinto il derby, il primo giocatore a rappresentare le leggende FIFA del mio Paese nonché l’unico giocatore della Sierra Leone ad aver vinto uno dei principali 5 campionati europei. Naturalmente mi chiedo come sarebbe potuta svilupparsi la mia carriera se non fossi stato infortunato. Ma se mi guardo indietro e vedo cosa ho ottenuto dal calcio allora dico: E grazie al calcio sto aiutando tante persone ancora oggi mi riconoscono come giocatore del Milan”.

 
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