Il Liceo Gramsci di Olbia tra diplomazia e internazionalità al FermiMUN – .

Mentre si affievolisce il ricordo del periodo pandemico, il Liceo Gramsci ricomincia ad aprirsi in modo concreto alle esperienze esterne. Per volare in alto con la mente non è sempre necessario andare lontano. È con questo spirito che quattro studentesse, Rita Fiori, Martina Ancilli, Jessica Niculescu (terzo Liceo Linguistico) e Sabrin Kerroum (quarto Liceo Linguistico), hanno partecipato alla 21esima edizione del FermiMUN a Nuoro dal 10 al 12 aprile 2024. Fermi Model UN (Fermi MUN) è una simulazione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che accoglie studenti provenienti da diverse scuole della Sardegna e d’Europa, quest’anno incluse delegazioni da Francia, Polonia e Spagna. Gli studenti sono organizzati in delegazioni composte da due studenti ciascuna e sono chiamati a simulare una sessione dell’Assemblea Generale dell’ONU suddivisa in tre giorni di conferenze, utilizzando esclusivamente la lingua inglese e agendo con la massima autonomia.

Il Liceo Gramsci aveva già partecipato a questo evento prima del 2016, ma ha dovuto sospendere la propria presenza negli anni del Covid. Quest’anno, riprendendo l’attività, gli studenti hanno rappresentato la Repubblica Ceca e la Nigeria, immergendosi nelle prospettive di Paesi diversi dal proprio.

Il Fermi MUN mira a educare i partecipanti a migliorare la loro capacità di comunicare efficacemente in pubblico, comprendendo le opportunità e le fragilità della globalizzazione. Rappresenta un’eccezionale opportunità per introdurre i futuri cittadini di domani alla complessità della cooperazione internazionale, accogliendo la sfida dell’inclusione delle diversità e della mediazione.

I quattro studenti sono tornati esausti ma entusiasti: Martina ha descritto l’esperienza come “davvero divertente ed educativa”, aggiungendo che l’ha aiutata a praticare la lingua e ha imparato molto dagli altri studenti. Jessica ricorda “l’atmosfera unica” che si è creata con gli altri delegati. Per Sabrin è stata un’opportunità per “uscire dalla propria zona di comfort e abbracciare la sfida”. Rita ammette di aver “scoperto un’altra parte di sé, facendo cose che non pensava di essere effettivamente capace di fare”.

Per tutti e quattro la voglia di rivivere l’esperienza è fortissima, ma soprattutto la voglia di dire agli altri ragazzi: “Puoi farlo anche tu!”. O meglio: “Fallo anche tu!”

 
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