A Recale si rinnova la tradizione del Giglio, migliaia di persone in strada – .

A Recale si rinnova la tradizione del Giglio, migliaia di persone in strada – .
A Recale si rinnova la tradizione del Giglio, migliaia di persone in strada – .

La prima domenica di giugno si apriva con il suono della campana della chiesa di Santa Maria Assunta a Recale per la festa del Giglio in onore di Sant’Antimo, patrono della città.

Dopo la santa messa officiata da Don Antonio Coscia, l’uscita del ‘giglio’ è stata accompagnata dalla Banda di Pipariello e dagli allievi della scuola di ballo ‘La baila caliente’ di Raffaele Iorio. L’imponente obelisco gotico a quattro facce è alto quasi 30 metri e contiene 60 quintali di legno, chiodi e cartapesta. Il giglio è sostenuto da 128 sostenitori. Simboleggia l’intreccio tra la storia di Sant’Antimo, raffigurata in 4 episodi all’interno delle vetrate poste al centro dei primi quattro brani, e l’inno dedicato al santo patrono di Recale. L’opera è circondata da angeli e dalla Madonna Assunta in Cielo che domina l’obelisco a protezione della città di Recanati.

La festa, nata nella seconda metà dell’Ottocento (il primo realizzatore fu il sarto Giovan Battista “Mastu Titto”), fu sospesa tra il 1926 e il 1946 quando il vescovo Gabriele Moribondo proibì la processione del santo sulla guglia. Per 73 anni consecutivi il Giglio è uscito regolarmente la prima domenica di giugno, fino al 2020. C’è stato uno stop a causa della pandemia e dal 2022 il Giglio di Recale svetta sulla città. Una festività particolarmente sentita, tanto da richiamare concittadini lontani e curiosi per un evento così particolare.

 
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