Rifiuti, piano economico Abc, un milione di taglio rispetto allo scorso anno – .

Alla fine il Pef avrà il segno meno. Il Comune di Latina è riuscito a tagliare dal piano economico finanziario del servizio rifiuti per il 2024 circa 1 milione di euro, rispetto al totale del 2023. Da oltre 36 milioni di un anno fa si passerà a una cifra finale compresa tra 35.010.000 di euro e 35.020.000 euro.

Una piccola flessione rispetto all’altissima cifra raggiunta nel 2023, con un aumento di 10 milioni di euro rispetto al 2022, aumento poi causato in parte dagli incrementi ISTAT e nei costi delle materie prime, in parte dalla scelta di spalmare il recupero sul PEF di gran parte dell’evasione della Tariffa Rifiuti (TaRi), operazione non solo consentita ma anche imposta dalla normativa.

«Il piano economico finanziario deve essere approvato entro il 30 giugno e per questo dobbiamo stringere i tempi e stiamo facendo molti incontri per appianare il tutto. La prossima settimana andrà all’esame della commissione e poi all’approvazione, altrimenti non ci sarà tempo per portarlo in consiglio comunale per l’approvazione definitiva entro i termini”, spiega l’assessore all’Ambiente, Franco Addonizio. L’assessore spiega che «abbiamo trovato la soluzione. Non ci sono i risparmi che pensavamo (all’inizio si parlava di poter tagliare di circa 2,5 milioni di euro, ma poi si è tornati ai 36 milioni precedenti, non senza disaccordi da parte del bilancio; adesso invece si taglia circa 1 milione di euro; ndr), ma siamo riusciti a tagliare qualcosa. D’altronde, se avessimo tagliato troppo, saremmo stati costretti a rinunciare a molti servizi, dallo spazzamento al riordino e alla pulizia della città. Alla fine, quindi, resterà 1 milione di euro in meno”. Un taglio che dovrebbe consentire di mantenere il livello attuale delle bollette TaRi, o addirittura di diminuirlo minimamente.

«TUTTO DEVE CAMBIARE»

Dopo il PEF bisognerà affrontare la revisione del piano industriale dell’ABC (l’azienda dei beni comuni, che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti) che, secondo Addonizio, «bisogna cambiare tutto: il progetto iniziale da rivedere alla luce del porta a porta in centro; il contratto di servizio, da adeguare alle nuove regole. L’attuale piano industriale non prevedeva il centro storico, non prevedeva lo spazzamento, non c’era il numero dei chilometri da percorrere e nemmeno una previsione del numero dei passaggi porta a porta. In breve, non era adeguato. Dobbiamo cambiare tutto”.

COSA FARE IN CENTRO

Un piano industriale che dovrà risolvere, una volta per tutte, costi e modalità dell’arrivo porta a porta anche nel centro storico di Latina: la scelta sarà tra contenitori intelligenti in strada e contenitori condominiali per i grandi insediamenti. Questo perché continuare con le vaschette, oltre all’affollamento sui marciapiedi, avrebbe comportato un notevole aumento dei costi (e delle bollette) dovuto all’aumento del personale necessario alle fasi di raccolta.

Addonizio non lo specifica, ma, secondo quanto si apprende, l’amministrazione di Piazza del Popolo vorrebbe avviare un controllo più stringente anche su Abc. Non solo perché nelle stanze del Comune, settimane fa, sarebbero saltati sulle sedie per l’utile di poco meno di 1 milione di euro registrato dall’ABC e giudicato troppo alto per un’azienda di servizi; ma anche perché vorremmo una maggiore efficienza nell’utilizzo del personale aziendale.

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Il Messaggero

 
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