Pavia-Venezia in navigazione sul Po, lo storico raid nautico negato a Simone Cristinelli, 29 anni e paraplegico: «Non è idoneo alla traversata»

Pavia-Venezia in navigazione sul Po, lo storico raid nautico negato a Simone Cristinelli, 29 anni e paraplegico: «Non è idoneo alla traversata»
Pavia-Venezia in navigazione sul Po, lo storico raid nautico negato a Simone Cristinelli, 29 anni e paraplegico: «Non è idoneo alla traversata»

DiLuca Caglio

Il giovane avrebbe dovuto percorrere 413 chilometri con la sua piccola barca di legno: “Ho pagato 400 euro e ho specificato le mie condizioni”

Arrivò a Venezia ma non come avrebbe voluto, cioè navigando il Po sulla sua piccola barca di legno, lui che si era iscritto al storico raid in motoscafo con partenza da Pavia: 413 chilometri, una maratona fluviale per Simone Cristinelli, 29 anni di Parzanica (Bergamo), non sarebbe stata una gara ma una vetrina per dimostrare che la vita, come l’acqua, continua a scorrere anche per chi ormai è “seduto” dallo scorso agosto, dopo un incidente in moto, senza l’uso delle gambe. Paraplegico.
«Nel modulo di iscrizione, compilato a dicembre versando 400 euro, ho specificato che sono su sedia a rotelle, poi Ho inviato un certificato di buona salute come da procedura. NOnessuna battuta d’arresto, nessun’altra richiesta speciale…», riferisce Cristinelli, di professione meccanico nautico. Doveva essere lui al via ieri, invece uno dei protagonisti della 71esima edizione «il giorno prima l’organizzazione ci ha comunicato telefonicamente che non potevamo partecipare».

Lui e l’amico copilota Pietro Pesci, commerciante con l’hobby di restaurare barche d’epoca, avevano ridato vita ad un vecchio natante lungo 6 metrispingendolo a una velocità di 52 nodi (circa 90 km/h), fino a testarlo sul lago d’Iseo, ma quando i tecnici federali lo esaminarono «non lo avrebbero ritenuto idoneo alla traversata» spiega Enrico Beltramelli, presidente dell’associazione Motonautica Pavia che organizza l’evento.
«Ma i commissari, durante la verifica tecnica, non mi hanno rimproverato nulla, e ho solo chiesto se fosse possibile portare in barca una cintura di sicurezza che mi rendesse più stabile – continua Cristinelli -. Spero che non mi abbiano fermato come disabile, considerandomi inadeguato e fonte di possibili problemi, perché volevo dimostrare proprio il contrario, che sarei potuto arrivare in Laguna in 6 ore, ad una velocità moderata”.

Il meccanico bergamasco è stato accusato di non avere il certificato sportivo del Comitato Italiano Paralimpico (CIP): «Ma solo il giorno prima dell’evento! Non sono un concorrente, perché non dirlo fin dall’inizio? Avrei scoperto come ottenerlo.

Non è ancora arrivata la versione ufficiale della Federazione Italiana Motonautica, i cui tecnici anche ieri erano concentrati sull’andamento del “raid”, che non si è concluso come di consueto all’Arsenale di Venezia “a causa della chiusura della Cavanella d’Adige . Ragioni di sicurezza».

Cristinelli è stato portato a Venezia, “in macchina”. Protestare? «No, mi aspettavano in tanti – confessa al telefono -, quest’avventura aveva anche uno scopo benefico: grazie a sponsor e donazioni ho raccolto circa 30mila euro che sono andati all’associazione “Croce Blu Basso Sebino”, che mi ha aiutato dopo l’incidente”, assicura il 29 -anni. Al suo posto avrebbe potuto prendere il fratello Luca, ma quella è stata la sfida di Simone. Poi resta la delusione per non aver compiuto l’impresa (sportiva) di sensibilizzare altri ragazzi disabili: «Nonostante le sfortune, dobbiamo trovare la forza di ricominciare, all’insegna della passione, nel lavoro, e cercare nuove opportunità». Tradotto nel suo dialetto bergamasco, mola mia, non mollare mai.


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3 giugno 2024

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