Emilia-Romagna al terzo posto in Italia per stress lavorativo – SulPanaro – .

MODENA – In Italia cresce il numero di persone che dichiarano di soffrire di sofferenze psicologiche legate al lavoro: secondo l’INAIL, infatti, nel primo trimestre del 2024 erano oltre 22.000 denunce di malattie professionali legate a disturbi mentali e comportamentale, con uno crescita del 17,9% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Ciò è confermato anche dai dati raccolti dal servizio di psicologia online Uno buono nell’ambito dell’analisi condotta per indagare il rischio di burn-out in Italia E disagio psicologico legato al lavoro: nel primo trimestre del 2024, il lo sono le persone che vivono disagi sul fronte lavorativo Infatti aumentato del 109,7% rispetto allo stesso periodo del 2023. In particolare, il 28,3% di chi si è rivolto a Unobravo in cerca di sostegno ha dichiarato di averne difficoltà Proprio sul fronte professionale. Di questi, il 57,3% ne manifesta uno sofferenza generata dal lavoro e il Il 10% attribuisce le principali complicazioni al luogo di lavoro che sta affrontando nella vita di tutti i giorni. Uno scenario critico, poiché il disagio psicologico derivante dal lavoro può avere un forte impatto sulla vita delle persone, portando anche a sintomi fisici che, se non trattati, possono portare a sindrome del burn-outuna condizione che, secondo l’analisi Unobravo, vede 8 persone su 10 sono a rischio tra coloro che hanno subito la test di screening gratuito.

In tutto il Paese i problemi legati al benessere sul lavoro si fanno sentire soprattutto in Emilia Romagnache da solo rappresenta il Il 9,4% del totale nazionale posizionandosi come il terza regione in Italia per stress lavorativo.

Emilia-Romagna: crescono le richieste di sostegno per problematiche legate al lavoro (+99,7%)

Nel 2023 le persone in Emilia-Romagna che hanno manifestato disagio psicologico sul fronte lavorativo sono aumentate del 136,7% rispetto all’anno precedente e la tendenza si conferma anche per quest’anno: in primi quattro mesi del 2024In effetti, ne emerge uno Crescita del 99,7%. rispetto allo stesso periodo del 2023, con oltre un quarto (28,4%) degli intervistati emiliani o romagnoli che si trova ad affrontare problemi legati al lavoro e cercare supporto psicologico per questo.

Bologna è al primo posto tra le province con la più alta percentuale di stress lavorativo

Approfondendo ulteriormente l’analisi sulla singola regione, i dati raccolti da Unobravo mostrare come livello provinciale nella provincia di si concentra la maggioranza di coloro che dichiarano di avere problemi psicologici legati al lavoro Bologna (36,4%), seguiti da quelli di Modena (15,7%) e Reggio Emilia (19,8%). Seguono, tutte sotto il 10%, Parma (7,9%), Ravenna (7%), Forlì-Cesena (6,8%), Rimini (5,8%), Ferrara (5,6%) e Piacenza (4%).

Stress lavorativo in Emilia-Romagna: donne e giovani tra i più esposti al rischio

Dall’analisi condotta da Unobravo, in Emilia-Romagna sono soprattutto i donne cercare supporto psicologico per problematiche legate al lavoro, che sole rappresentano la 69,6% del totale, mentre il restante 30,4% è composto da uomini, dato che mostra un leggero divario rispetto alla media nazionale (66,3% contro 33,7%). In linea con le evidenze italiane ci sono quelle relative alle fasce di età: anche in Emilia-Romagna a essere più colpite sono le persone che si trovano in prima fase della loro carriera professionale: IL 63% ha tra i 25 ed i 34 annimentre il Il 22,7% è compreso nella fascia tra i 35 ei 44 anni. Le fasce di età 45-60 anni, 18-24 e over 60 sono tutte al di sotto dell’8%.

“La situazione in Emilia-Romagna mostra un quadro preoccupante, che conferma la tendenza nazionale. Sempre più persone lamentano disagi psicologici legati al lavoro, che, se non trattati, possono portare a sintomi fisici e condizioni gravi che influiscono negativamente e interferiscono con la vita delle persone, come la sindrome da burnout – spiega il dLa dottoressa Valeria Fiorenza Perris, psicoterapeuta e direttore clinico di Unobravo- La sindrome si sviluppa in quattro fasi: entusiasmo e aspettative irrealistiche, stagnazione, frustrazione e apatia. Riconoscerli quanto prima è fondamentale per richiedere, in tempo e prima che la sindrome abbia gravi ripercussioni sulla propria vita, l’intervento e il sostegno di uno psicologo o psicoterapeuta, figure che possono aiutare a ristabilire un equilibrio tra vita privata e professionale. uno”.

 
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