LIVORNO. Tre rimpatri in pochi giorni, “di cui uno nei confronti di un pericoloso cittadino albanese gravato da condanne per i reati di tentato omicidio e sfruttamento della prostituzione, autore di reati quali rissa e danneggiamenti durante il periodo detentivo”. Super lavoro in questi giorni per l’ufficio immigrazione della questura, diretto dal vice questore Claudio Cappelli.
Sono state inoltre adottate una misura alternativa al rimpatrio immediato e due espulsioni con accompagnamento della forza pubblica al centro di detenzione per rimpatri di Gradisca d’Isonzo (in provincia di Gorizia) «per stranieri pericolosi di presunta nazionalità marocchina e tunisina, uno dei quali è stato condannato per i reati di maltrattamenti contro familiari e lesioni personali aggravate”.
«Tali attività sono il frutto di un proficuo rapporto di collaborazione con la magistratura ordinaria e di sorveglianza – precisa la Questura – con le commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale e con le sedi operative sul territorio, nonché di un’attenta pianificazione attività, andando a ledere la tutela dell’ordine e della sicurezza, allontanando dal territorio della Repubblica Italiana gli stranieri che vi soggiornavano illegalmente e che rappresentavano una concreta, grave ed attuale minaccia alla sicurezza del territorio e delle comunità della provincia di Livorno”.
