Eilly Schlein prima di raggiungere Bari per la chiusura della campagna elettorale, si fermò a Manfredonia per sostenere la candidatura di Domenico La Marca. Accolti dai vertici provinciali del Pd e dal vicepresidente della Regione Puglia, Raffaele Piemonteseil segretario del Pd ha spiegato l’importanza del voto europeo.
“In questi giorni la destra porta in Consiglio dei ministri i decreti propagandistici, ma in realtà non hanno le risorse necessarie per far fronte alla difficoltà che gli italiani hanno nel farsi curare. Nell’ultimo decreto, criticato anche dalle Regioni governate dalla destra, non ci sono risorse. Se vogliono rispondere concretamente alla situazione sanitaria pubblica, possono votare la legge che abbiamo proposto che prevede più soldi per la sanità pubblica e prevede l’allentamento dei limiti alle assunzioni. L’unico modo per ridurre le liste d’attesa è assumere personale nei reparti che si stanno svuotando. Altre soluzioni tampone non risolvono il problema. Questo governo deve andare incontro agli infermieri e ai medici che ci dicono di essere sottoposti a turni estenuanti. Ma la destra mira esclusivamente a favorire il settore privato. Al governo da un anno e mezzo hanno fatto scivolare l’Italia al 36esimo posto su 48 per diritti LGBT+. È un peccato. La società più inclusiva è quella che non discrimina né emargina nessuno”. Finalmente lo sprint finale verso La Marca.
“Sono felice di sostenere Domenico La Marca e la lista del Pd perché i nostri candidati vogliono scrivere una nuova pagina per Manfredonia, mettendo al centro la dignità delle persone, del lavoro e un futuro di opportunità per i giovani che non debbano partire in cerca di lavoro. La destra è ossessionata dall’immigrazione ma non ha visto l’emigrazione di tanti giovani che, con contratti precari e salari bassi, sono costretti ad andare altrove per costruirsi un futuro lavorativo. Vogliamo che abbiano il diritto di farlo qui, a Manfredonia, attrarre nuove imprese, nuovi investitori, un turismo sostenibile e rispettoso di chi vive a Manfredonia. Lottiamo sul salario minimo: sotto i 9 euro l’ora non è lavoro, è sfruttamento”.
