VITERBO – Denuncia il marito dopo sette anni con l’accusa di averle dato fuoco. La terribile vicenda raccontata ieri al tribunale di Viterbo. I fatti risalgono al 2013 ma solo nel 2020, alla morte del padre, la donna ha deciso di sporgere denuncia. Una verità taciuta per molti anni per proteggere e crescere i due figli avuti con quell’uomo e non diffondere voci nel suo paese d’origine.
I fatti
Quel 21 ottobre 2013, all’ora di pranzo, la donna chiamò la sorella per informarla che la stavano trasportando in elicottero al centro ustionati di Roma, dopo essere stata colpita dalle fiamme mentre bruciava sterpaglie in campagna insieme al marito, anch’egli ferito. con ustioni sulle mani.
I familiari decidono allora di recarsi sul luogo dell’incidente, come ha riferito alla corte la sorella della vittima:
“C’era il pick-up bianco di mio cognato con il lunotto rotto e le porte chiuse, sangue e ciocche di capelli strappati sul cassone, una tanica a terra con ancora un po’ di benzina e una striscia di erba bruciata . Ma sia lui che mia sorella hanno ribadito che si è trattato di un incidente, quindi lei non ha voluto più parlarne”.
Dopo sette anni la donna decide di liberarsi del suo segreto e confida la terribile verità alla sorella.
“L’aveva tirata fuori con la forza dal pick-up, rompendo il lunotto posteriore e trascinandola per i capelli, poi le aveva gettato della benzina addosso e le aveva dato fuoco“.
Per l’uomo l’accusa è di lesioni gravissime, ma per la sentenza definitiva bisognerà attendere settembre.
