edilizia popolare e una piazza con servizi per tutto il quartiere – .

edilizia popolare e una piazza con servizi per tutto il quartiere – .
edilizia popolare e una piazza con servizi per tutto il quartiere – .

«Non solo stiamo costruendo case popolari, cosa molto importante visto che a Roma ce ne sono poche, ma stiamo restituendo un bene pubblico al quartiere e alla città». Sopralluogo del sindaco, Roberto Gualtieri, nel pomeriggio di venerdì 7 giugno, al grande cantiere di rigenerazione urbana dell’edificio occupato di via del Porto Fluviale.

Una ex caserma, poi magazzino dell’Aeronautica Militare che, dopo anni di abbandono, è stata occupata per quasi vent’anni da famiglie in emergenza abitativa. Oggi appare completamente vuoto. Con famiglie che, una volta verificati i requisiti sociali ed economici, hanno lasciato spontaneamente la struttura per consentire l’apertura del cantiere e sono rientrate come assegnatarie.

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Insieme al sindaco, il presidente dell’VIII municipio di Roma, Amedeo Ciaccheri, con gli assessori capitolini che hanno seguito il progetto: Ornella Segnalini (Lavori pubblici), Maurizio Veloccia (Urbanistica) e Tobia Zevi (Patrimonio). “Un esempio virtuoso replicabile in tutte le città”, sottolinea Veloccia. “Una ripresa che si inserisce nella grande trasformazione in atto in tutto il quadrante, nell’intero Ponte Industriale che sarà pronto il 31 dicembre”, ricorda Segnalini.

Il recupero funziona

Il progetto prevede la realizzazione di residenze ERP al primo e secondo piano dell’edificio, al piano terra spazi a servizio del quartiere coerenti con i principi di economia circolare e di vicinato per la comunità, sul terrazzo un giardino fotovoltaico che consentirà l’attivazione di una comunità energetica, nel grande cortile una piazza pubblica aperta al quartiere in cui verranno attivati ​​i seguenti servizi: mercato a km 0, sportello antiviolenza, usi civici, attività didattiche, preservando le attività già presenti.

L’affresco dell’artista Blu

Su tutte le facciate dell’edificio è presente un grande murale che l’artista Blu ha realizzato nel 2014 a sostegno del diritto all’abitazione e all’occupazione dell’edificio. In considerazione del processo partecipativo inclusivo portato avanti con la comunità, raggiunto l’obiettivo di un’effettiva assegnazione degli alloggi ERP alla comunità occupante, l’artista Blu si è espresso a favore dell’eliminazione dei murales. D’intesa con la Soprintendenza Speciale, è stata stabilita la rimozione sulle facciate lungo Via del Porto Fluviale e Via delle Conce, il loro mantenimento sulle pareti cieche prospicienti Via Ostiense, a seguito delle necessarie verifiche in situ sullo stato di conservazione degli intonaci e sulle l’impatto generale con l’edificio restaurato. Come richiesto dalla Soprintendenza Speciale, il Dipartimento Lavori Pubblici ha inserito nel progetto uno studio di ricerca per documentare i murali, l’incarico è stato affidato all’Università di Roma Tre che ha partecipato anche alla stesura del progetto di fattibilità del Porto Fluviale Rec House.

 
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