Operazione antidroga tra Puglia e Abruzzo: 29 arresti – .

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Di seguito il comunicato diffuso dalla Guardia di Finanza:

Dalle prime luci dell’alba, i finanzieri del Comando Provinciale di Bari e del Servizio
La Centrale Investigativa Crimine Organizzato – con il supporto del locale Reparto Operazioni Aeree e Navali e di personale del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Foggia – dà attuazione all’ordinanza, emessa dal GIP del Tribunale di Bari, in data odierna.
richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia, applicazione di misure cautelari
accuse personali nei confronti di 31 soggetti (di cui 15 in carcere, 14 agli arresti domiciliari e 2
destinatari dell’obbligo di residenza) residenti nelle province di Bari, BAT, Foggia, Teramo e Chieti, nonché un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore di circa 2 milioni di euro.
I soggetti tratti dai provvedimenti restrittivi (accertamento effettuato in fase istruttoria che richiede successiva verifica procedurale in sede di controinterrogatorio)
con la difesa) sono indagati, a vario titolo, per delitti di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti o psicotrope, nonché di produzione, traffico e detenzione illeciti delle stesse.
L’operazione odierna costituisce l’epilogo di una complessa attività investigativa, coordinata da questo Ufficio giudiziario e svolta dal Servizio Centrale ICO e dal GICO del Polo PEF di Bari, che ha consentito di svelare l’esistenza di un gruppo criminale con sede operativa in la provincia di Foggia e propaggini in quelle di Bari e BAT.
Nel corso delle indagini sono emersi numerosi riscontri operativi che hanno consentito il sequestro di circa 150 kg di hashish e 200mila euro in contanti, oltre a diversi arresti in flagranza di reato.
Pertanto – secondo l’approccio accusatorio accolto dal GIP del Tribunale di Bari (disposto, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa) – le indagini svolte avrebbero consentito di dimostrare come l’associazione era
con un’elevata capacità organizzativa e con una significativa disponibilità di mezzi finanziari e strumentali, disponendo di un “fondo comune” e di una vera e propria “contabilità operativa”.
In particolare, l’organizzazione:
– rifornimenti di sostanze stupefacenti, in modo sistematico e capillare, mediante l’utilizzo di autoveicoli dotati di doppio fondo, in varie piazze delle province di Foggia, Bari e Barletta-Andria-Trani, nonché nelle zone costiere dell’Abruzzo, anche da parte di virtù della fama criminale derivante dall’appartenenza di uno dei principali indagati ad un noto clan
operante nel territorio dauno;
– utilizzato strumenti di comunicazione criptati e “a circuito chiuso”, camuffando attività illecite in strutture adibite ad attività commerciali;
– ha utilizzato nelle conversazioni un linguaggio allusivo, che convenzionalmente definiva le droghe con termini come “1p” per indicare un blocco di 100 grammi o semplicemente “una” con riferimento ad una cassa di circa 30 kg, mentre il denaro veniva identificato con la parola “documenti”;
– garanzia di assistenza legale e mantenimento degli associati arrestati. Al riguardo viene sottolineata la capacità di riorganizzazione degli indagati, anche a fronte di molteplici interventi repressivi da parte delle forze dell’ordine.
Inoltre, sono stati effettuati mirati approfondimenti economico-finanziari sui soggetti indagati e sulle rispettive famiglie volti ad individuare forme di
“arricchimento” non giustificato da legittime fonti di reddito, in relazione al quale è stato disposto il sequestro preventivo “per sproporzione”, finalizzato alla c.d. confisca
“ampliata”, di risorse finanziarie, beni mobili ed immobili di valore superiore a 2
milioni di euro, di cui 28 terreni agricoli, 7 appartamenti, oltre a 900mila euro
contanti, polizze vita, saldi di conto corrente e 2 auto.
Gli esiti dell’indagine odierna costituiscono una significativa testimonianza della costante vigilanza assicurata da questa Procura della Repubblica – in stretta sinergia con la
Guardia di Finanza – nel contrasto, anche sul piano finanziario, al traffico di sostanze stupefacenti, come dimostrano gli importanti risultati conseguiti, negli ultimi due anni, dai reparti specializzati del Nucleo PEF di Bari, che hanno sequestrato circa Arrestati in flagranza di reato 2 tonnellate di stupefacenti e oltre 40 corrieri.

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