MESSINA – L’arrivo del vicepresidente del Consiglio e ministro Salvini a Messina. Cioè “l’uomo sul ponte”. E, in generale, una campagna elettorale europea tutta all’insegna del grande lavoro del senatore leghista Nino Germanà. Eppure, in città, l’esponente del comitato “Ponte e Libertà” non ha ottenuto oltre 2690 voti. 8.154 preferenze nella città metropolitana. IL ponte sullo Stretto a Messina non raccoglie grandi consensi o comunque, considerata l’affluenza di 38,85, non c’è stata alcuna spinta in nome delle infrastrutture più divisive d’Italia.
Il senatore, nell’intervista a Tempo stretto, ha tenuto a sottolineare che «la Lega è in crescita rispetto alle politiche del 2022, quando eravamo al 3 per cento». Adesso a Messina e provincia si attesta all’8,49%. Germanà sottolinea: “Non siamo però riusciti a trasmettere il messaggio che il ponte sullo Stretto verrà costruito. O, almeno, molti non ci credono. E la società Stretto di Messina deve comunicare meglio. A livello politico, quando le persone vedranno i fatti, cambieranno idea e noi aumenteremo il consenso”.
In generale, la sensazione è che vincitori e vinti nell’area metropolitana siano stati premiati o “puniti” dagli elettori indipendentemente dalla questione ponte. Diversi voti nessun costruttore di ponti sono andati sicuramente al Pd, al 12,6%, al M5S, al 10,31%, e ad Alleanza Verdi e Sinistra, al 3,58. Ma probabilmente molti erano già “acquisiti”, sia pure nella mobilità del voto, secondo la logica degli schieramenti.
Certamente, altro elemento non secondario, la svolta critica verso la grande opera non ha fatto crollare i consensi per Cateno De Luca e la sua “Libertà” nell’area metropolitana, con il record del 21,71%. Il crollo della lista Libertà riguarda la sfera nazionale.
Nella foto interna la scritta “Timeo Pontem et dona ferentem”, striscione sopra la sede della Lega Provinciale a Messina. Una rielaborazione della locuzione latina “Timeo Danaos et dona ferentes” (“Temo i Danai anche quando portano doni”[[[[).
