Stupratore seriale, Borgese non risponde al gip – Notizie – .

Ha raggiunto il tribunale di Roma a piedi, da solo. Di fronte a Lo ha deciso il gipTuttavia, non rispondere avvalendosi del potere di cui dispongono gli indagati.

video Stupro a Roma, Simone Borgese non risponde al gip

Simone BorgeseIL Arrestato 39enne nei giorni scorsi dalla polizia per le violenze contro uno studente e già condannato per altri due episodi, è comparso per pochi minuti davanti al giudice per le indagini preliminari, Maddalena Cipriani.

“Non intendo sostenere l’interrogatorio”, ha sostanzialmente detto l’uomo accompagnato dal suo avvocato.

Per lui il il giudice ha ordinato gli arresti domiciliari non accogliendo la richiesta della Procura che, invece, aveva chiesto il carcere.

Alla luce di questa decisione i pm titolari del fascicolo loro hanno ha presentato istanza al Tribunale del Riesame chiedere l’aggravamento della misura.

Nell’ordinanza il giudice afferma che esiste un “pericolo concreto” che Borgese commetta “reati della stessa specie di quello perseguito”. Un pericolo che, scrive il gip nell’ordinanza di richiesta di misura cautelare, sarebbe «deducibile dalle modalità di comportamento, che dimostrano la volontà di sopraffare l’uomo che circonda, circostanza che Borgese ha specifici precedenti».

video Stupro a Roma, Simone Borgese arriva in tribunale per l’interrogatorio

Per l’uomo lo è Contestata violenza sessuale aggravata per un episodio accaduto l’8 maggio, lo stesso giorno del 2015 in cui abusò di un tassista. Una serialità, un modus operandi che non fa escludere agli inquirenti la possibilità che l’uomo sia autore di altri episodi.

IL copione delle ultime violenze è praticamente tutto paragonabile a quello attuato 11 anni fa e costò a Borgese una condanna a 7 anni e mezzo, già scontati. Anche la zona prescelta per gli attacchi: strade isolate molto lontane dalla Piana del Sole dove si trova Borgese.

A insospettire gli inquirenti è stata anche la ‘confidenza’ mostrata alla studentessa avvicinata in pieno giorno mentre si trovava alla fermata dell’autobus sulla Magliana mentre tornava a casa.

L’aggressore le si è avvicinato con la scusa di chiederle alcune informazioni stradali e l’ha convinta a salire in macchina, fingendo di avere un cellulare scarico. Lei fu colta di sorpresa e vedendolo in grave difficoltà, si fidò e salì a bordo.
A quel punto cominciò a fare avance sempre più insistenti.
Poi si è diretto in una zona isolata e avrebbe abusato di lei.

Solo dopo le ha restituito lo smartphone e l’ha riportata nei pressi di Villa Bonelli. La ragazza si è prima confidata con un’amica poi ha raccontato tutto ai suoi genitori. Grazie alla descrizione fornita agli agenti e all’analisi delle immagini provenienti dalle telecamere di videosorveglianza che puntavano sul percorso, è stato ritrovato.

“Le riprese – scrive il gip nell’ordinanza – da un lato hanno dato riscontro al racconto della vittima e dall’altro sono servite per arrivare all’identificazione di Borgese”.

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