PRATO. A ovest il granaio dei voti per il centrosinistra, a Pietà e Castellina la riserva di consensi per il centrodestra. Cambiano i nomi dei candidati, ma non cambiano più di tanto le abitudini di voto dei pratesi, che confermano ancora una volta tendenze già viste in passato, legate soprattutto alla condizione socio-economica di chi si reca alle urne.
Così questa volta la mappa elettorale per l’elezione del sindaco e il rinnovo del consiglio comunale si colora un po’ più di rosso (associato a Ilaria Bugetti) e un po’ meno di blu (Gianni Cenni), ma certi disegni si rivedono e si sono gli stessi di sempre.
Ciò che più colpisce, la faglia che segna il confine tra centrodestra e centrosinistra, corre lungo il Bisenzio. Nella sezione 54 della Pietà Cenni si sfiora il 62%, nella 56 si sfiora il 60%, nella 48 e 49 della Castellina, e anche nella 51 di Filettole arrivano numeri simili. Ma basta attraversare il fiume e il mondo si capovolge: al 40 di viale Galilei è Ilaria Bugetti a superare il 60%. Lo stesso vale per 3 e 24 lungo lo stesso viale. Da un lato le ville immerse nel verde, dall’altro gli alti condomini in muratura. Due mondi che si guardano e, politicamente, non si capiscono. Coiano, con la sua Casa del Popolo, è un luogo nel cuore della sinistra pratese, e infatti qui il candidato del centrosinistra segna con il 56%, ma anche nel 44 di Santa Lucia sfiora il 57%. Ma lì vicino c’è una delle poche isole azzurre, la sezione 42 dove Cenni sfiora il 50%, lasciandosi alle spalle Bugetti.
C’è un altro bellissimo punto blu a Chinatown, tratti 13, 15, 107 e 108 tra via Pistoiese, via Filzi, via Umberto Giordano. Qui Cenni porta a casa un discreto vantaggio, ma non sono i cinesi a votare per il candidato del centrodestra perché pochi cinesi possono votare a causa del divieto della doppia cittadinanza. Semmai sono i “superstiti” di Prato che forse i cinesi non li vogliono. Ma sono sezioni, appunto, dove votano pochi e quindi il vantaggio che ne trae Cenni è relativo.
Gli altri puntini blu si contano sulle dita di una mano. Si trovano vicino al centro, tratto 92 lungo Via Roncioni, 85 vicino al Soccorso, 80 dietro Via Valentini. E ce n’è uno isolato nel mare rosso, il 77 di Capezzana, dove il candidato del centrodestra ottiene la maggioranza assoluta.
Ma sono i quartieri popolari il terreno di caccia di Ilaria Bugetti: San Paolo, Borgonuovo, Chiesanuova, Narnali, Maliseti, fino a Galceti e Figline. Non c’è passaggio qui. Qui Cenni non riesce mai ad avvicinarsi al 40% ed è qui che perde, perché sono i settori più popolosi, che non sostengono più il centrosinistra. Al tratto 102 della Viaccia Bugetti arriva al 64,19% lasciando Cenni al 32,68%, ma non è qui che stabilisce il record. Lo fa dall’altra parte della città, al 163 tra Querce e Gonfienti, dove arriva al 65,47%, lasciando Cenni sotto il 30%.
Cenni che si consola poco più a sud con le sezioni 131 e 176 di Tavola, dove prevale. 131, in particolare, è la prima ad aver comunicato i risultati all’ufficio elettorale lunedì pomeriggio, ed è stata quella che ha regalato l’unico brivido in uno spoglio poi incanalato quasi subito verso l’esito finale.
Grazie a ovest, ma anche un po’ a est del Comune: Paperino, Santa Maria a Colonica, San Giorgio a Colonica. Anche qui i consensi di Bugetti superano regolarmente il 55% e decretano un successo che non era previsto al primo turno, ad eccezione del sondaggio Emg Different, quello del 23 maggio, che dava al candidato del centrosinistra il 50%. Sondaggio contestato dal centrodestra ma evidentemente sbagliato. Sia Gianni Cenni che Giorgio Silli hanno detto di avere altri numeri in mano. Un’indagine SWG, che però non si è rivelata sufficientemente precisa. l
