«Almeno recuperare l’inflazione», dibattito con l’assessore regionale Locher – Notizie – .

TRENTO. Se sei un lavoratore dipendente, il tuo stipendio non aumenta da dieci anni, ma l’inflazione galoppa al +10% annuo, sei in buona compagnia: anche i sindaci trentini chiedono “almeno il recupero dell’inflazione” nelle loro indennità. È solo uno dei temi dell’ultima sessione del Cal – Consiglio delle autonomie locali – riunito a Trento.

Il Consiglio ha esaminato e si è espresso sul disegno di legge regionale sull’adeguamento del bilancio previsionale della regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol per gli esercizi finanziari 2024-2026, ed in particolare rispetto alle norme, in esso contenute , che incidono sull’organizzazione degli enti locali.

Nella scorsa seduta (5 giugno) la Cal, dopo le spiegazioni, si è riservata di approfondire il disegno di legge e di esprimere le proprie osservazioni nella seduta odierna. Erano presenti anche il Vice Presidente e Assessore agli Enti Locali della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, Franz Thomas Locher, che ha esordito ricordando la sua esperienza come sindaco di Sarentino. “Un incarico – ha detto – che insegna ad amministrare la cosa pubblica e che coinvolge tante competenze. Molto è stato fatto – ha aggiunto – e dobbiamo ancora lavorare sui temi che ogni Comune potrà indicare. L’importante – ha aggiunto – è lavorare in sinergia tra i Comuni di Trento e Bolzano, valorizzando il ruolo dei Consorzi comunali”.

Prima di esaminare le specifiche disposizioni del disegno di legge, la Cal – presieduta dal presidente Paride Gianmoena – ha voluto richiamare l’attenzione del Consiglio regionale su alcune questioni oggi non affrontate, e tuttavia di particolare rilevanza per garantire la funzionalità della rappresentanza democratica tra gli enti locali rappresentati in questo Consiglio. Primo tra tutti il punto cruciale della bassa affluenza alle urne, e la crescente difficoltà a reperire, soprattutto nei comuni più piccoli, candidati alla carica di sindaco e consigliere comunale. Gianmoena non nasconde che qualche ragionamento va fatto, anche a seguito della scarsa affluenza che si è registrata anche alle recenti elezioni europee: “Un fenomeno – ha detto – di cui le istituzioni e la politica devono farsi carico, adoperandosi per recuperare la fiducia e il coinvolgimento dell’elettorato”.

Nell’immediato occorre riconsiderare almeno alcune disposizioni del regolamento elettorale comunale, per evitare che il rischio di invalidità delle elezioni possa minare ulteriormente la partecipazione democratica. Al riguardo, è stata avanzata la proposta, in via transitoria per la tornata generale del 2025 e nei comuni fino a 5.000 abitanti, di ridurre il quorum strutturale per la validità delle elezioni, previsto dall’art. 287 CEL, nel caso in cui sia stata ammessa e votata una sola candidatura a sindaco, dal 50% al 40% degli iscritti nelle liste elettorali del comune, sempre al netto degli elettori iscritti nelle anagrafi degli italiani residenti all’estero. Ciò è in linea con quanto recentemente previsto dal legislatore nazionale. Sempre in materia elettorale, ciò è previsto, peraltro, dal legislatore nazionale.

Sempre in materia elettorale, Il Cal ha ribadito la richiesta di stabilire che le prossime elezioni comunali si svolgano nell’autunno 2025, salvaguardando così la durata quinquennale del mandato. La richiesta – ah

Gianmoena – si basa non solo sull’opportunità politica di garantire agli eletti nel 2020 un pieno mandato per la realizzazione del proprio programma elettorale, ma anche sulla volontà di evitare possibili contestazioni, che potrebbero essere promosse da qualunque parte interessata , il che alimenterebbe le incertezze sulla data delle elezioni. Al fine di consentire alle amministrazioni, ai sindaci e agli assessori uscenti, e agli stessi cittadini di conoscere in tempo utile la disciplina e i tempi che segneranno lo svolgimento della prossima tornata elettorale, la Giunta ha inoltre invitato il Consiglio regionale ad assumere una posizione su tali questioni il più presto possibile, a partire da questo aggiustamento di bilancio o comunque entro il prossimo autunno. La richiesta, inoltre, è quella di coinvolgere la rappresentanza dei Comuni anche rispetto agli eventuali emendamenti che dovessero essere proposti in Aula nel corso dell’approvazione del presente disegno di legge, riguardo a questi o altri aspetti attinenti alla questione elettorale. Ciò, in particolare, è stato chiesto in merito ad eventuali interventi riguardanti la determinazione del numero massimo di mandati consecutivi esercitabili nella carica di sindaco, in merito ai quali si è appreso che sono in corso colloqui con il Governo.

Nuove soluzioni vengono proposte anche in merito alla regolamentazione delle indennità di carica e dei gettoni di presenza degli amministratori degli enti locali della regione, a partire dalla rotazione generale del 2025. La proposta del Cal è quella di ridefinire le classi demografiche su cui suddividere tali compensi, tenendo maggiormente conto della distribuzione demografica nei Comuni tra 10mila e 30mila abitanti.

Anche per questa fascia demografica, e per quella compresa tra 30mila e 50mila abitanti, la proposta è quella di un rivalutazione delle indennità attualmente prevista al tasso dell’8%, al fine di recuperare il trend inflazionistico negli ultimi due anni, e tenendo conto che – per le stesse fasce demografiche – nel 2022 non erano stati adottati aggiustamenti.

Viene infine proposto un emendamento, volto a fornire maggiore chiarezza in materia di sistema e di competenze dell’ Comun General de Fascia in linea con i principi costituzionali degli ordinamenti provinciali. Sul punto è intervenuto il procuratore Giuseppe Detomas che ha precisato il senso dell’emendamento. Al Comun General de Fascia si applicano le disposizioni della presente legge riguardanti gli organi di governo, lo statuto degli amministratori locali, l’elettorato attivo e passivo, l’organizzazione del personale e le procedure elettorali, nonché le disposizioni previste.

Nel dibattito sui temi relativi alla disciplina elettorale, il sindaco di Cles, Ruggero Mucchi, ha sollecitato una scelta rapida a vantaggio dei cittadini, auspicando un allineamento alla normativa nazionale che fissa la consultazione elettorale nel maggio 2026, per gli eletti nel 2020. Sullo stesso tema è intervenuto anche il sindaco di Arco, Alessandro Betta, il quale, dopo aver approfondito il parere espresso sul punto dalla Procura dello Stato, ha evidenziato il rischio di possibili ricorsi in caso di voto di maggio, che escluderebbero la possibilità di svolgere l’intero mandato.

È intervenuto anche il Sindaco di Pergine, Roberto Oss Emer, sollevare la questione del numero di mandati consecutivi che possono essere ricoperti dai sindaci dei comuni con più di 15.000 abitanti, e sottolineando la necessità di disporre di un quadro giuridico quanto più chiaro possibile in un breve lasso di tempo. Anche il presidente Gianmoena ha insistito sulla necessità di chiarezza nella normativa.

Un tema sul quale l’assessore Locher si è impegnato in un ragionamento complessivo trovare rapidamente una soluzione. Le questioni, ha detto, sono sul tavolo e attendono una risposta che intendiamo dare.

In conclusione, il Presidente della Cal, Paride Gianmoena, ha ringraziato l’Assessore, assicurando che il Consiglio produrrà un documento che affronterà tutti i temi discussi, con la consueta logica costruttiva.

 
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