Nel dicembre del 2023 sono finiti in manette 22 albanesi tra loro parenti e due italiani. Il processo per associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti si è concluso con 13 condanne, complessivamente 76 anni e una assoluzione. . L’operazione denominata “Turn over” (per il frequente turnover dei pusher) che ha portato agli arresti era stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano (procuratore Stefano Amendola) e dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio (procuratore Ciro Caramore), condotto dai Carabinieri della Compagnia di Busto Arsizio. L’altro giorno le condanne per 13 di loro andavano dai 4 anni e 6 mesi agli oltre 15 anni di reclusione per i vertici dell’associazione. Tra i condannati c’è il fratello di uno dei due spacciatori albanesi, cugini tra loro, vittime dell’agguato del novembre 2016 a Canegrate, un duplice omicidio avvenuto durante uno scontro tra gruppi albanesi rivali che si contendevano lo spaccio di droga l’area.
L’associazione per delinquere operava nel basso varesotto e nell’hinterland milanese e, secondo quanto emerso dall’attività dei Carabinieri, era in grado di trasportare e spacciare notevoli quantità di sostanze stupefacenti. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati complessivamente 20 kg di cocaina, 10 kg di eroina, 81 kg di hashish (per un valore complessivo al dettaglio di 3 milioni di euro) e somme in contanti per 453.000 euro. 13 di loro hanno ricevuto condanne, per un totale di 76 anni. L’altro giorno è stato smantellato a Varese un altro clan albanese, dieci gli arrestati dalla polizia per traffico di droga.
RF
