A decidere se sarà l’ex presidente della Camera i giudici dell’udienza al Tribunale di Busto Arsizio Irene Pivetti, la figlia, il genero, l’imprenditore Luciano Mega e i collaboratori devono essere giudicati colpevoli o innocenti.
Il giudice dell’udienza preliminare Anna Giorgetti ha disposto il rinvio a giudizio di tutti gli otto protagonisti dell’inchiesta da parte della Procura della Procura di Busto Arsizio che ipotizza una grossa truffa ai danni dello Stato per il business delle mascherine importate dalla Cina durante la pandemia.
I reati contestati dal pm Ciro Caramore vanno dal frode in forniture pubbliche, peculato, riciclaggio e autoriciclaggio, contrabbando aggravato e bancarotta fraudolenta per un valore complessivo di 35 milioni di euro pervenuti a seguito di una procedura di emergenza della Protezione Civile. Pivetti, insieme all’imprenditore, avrebbe importato mascherine per un valore di 10 milioni di euro di scarsa qualità, praticamente inutilizzabili, con falso marchio CE. Novantadue i capi d’imputazione individuati nella richiesta di rinvio a giudizio.
I difensori degli imputati hanno sostenuto, nelle varie udienze, la giurisdizione territoriale, che però il giudice ha respinto, accogliendo anche le 13 parti civili formatesi, tra cui lo Stato e una lunga serie di enti sanitari locali e privati. Il processo inizierà il 21 novembre.
Due giorni fa ha ricevuto anche una richiesta di condanna a 4 anni dalla Procura di Milano per evasione fiscale e autoriciclaggio nell’ambito di operazioni commerciali nel settore delle auto di lusso, risalente al 2016 e del valore di circa 10 milioni. dell’Euro.
