Lutto per Valeria Vanossi la Giovanna d’Arco della volontaria di Legnano – .

Ha combattuto il male con tutte le sue forze. Ne ha fatto anche spettacolo, trascinando sul palco in una passerella donne oncologiche che hanno sempre lasciato commenti ammirati e convinti. Ma sfortunatamente, oggi venerdì 14 giugnonon ce l’ha fatta e il mondo del volontariato e quello della sanità legnanese piangono la scomparsa di Valeria Vanossi, presidente dell’associazione Il Sole nel cuore Onlus. Per chi la conosceva da vicino era una moderna Giovanna d’Arco, orgogliosamente combattiva, sempre e comunque. Le sue critiche non la condizionarono, ma anzi rafforzarono il suo spirito e la sua azione.

Vanossi, 66 anni, è stata una figura di spicco nel campo dell’assistenza alle persone fragili. La sua ultima creatura, Il Sole nel cuore nasce proprio per sostenere attivamente i bambini meno fortunati a causa di disabilità di varia natura, rendendoli protagonisti delle iniziative. Con un gruppo di fidati volontari si è offerto in modo continuo e costante collaborazione con l’ASST Ovest Milano, divenendo associazione indispensabile durante la pandemia sia all’interno della struttura ospedaliera che negli hub vaccinali. Ancora oggi l’associazione è un punto di riferimento per gli utenti dei nostri ospedali.

Carattere forte, non ha mai mollato nulla. Nemmeno una causa legale che avrebbe toccato qualcuno l’aveva fermata. Anzi, da quella storia uscì ancora più convinta che avrebbe continuato ad essere la Valeria di sempre. Un personaggio scomodo per certi ambienti, ma sempre fedele a se stessa e ai suoi ideali. Nessuno in città come lei ha saputo coinvolgere così tante autorità e istituzioni, a partire dal Dalla polizia locale ai vigili del fuoco, dalla polizia di Stato alla protezione civile.

Anche la sua battaglia contro il male fu esempio di caparbietà e volontà. Anche nei giorni scorsi si è parlato di progetti futuri. Il suo pensiero è andato al Gala delle Rose in autunno, perché “non ho tempo per organizzare quello di fine giugno”, al campus di settembre con i suoi ragazzi all’oratorio di Santa Teresa, all’aiuto che ha dovuto dare a chiunque avesse bisogno, all’amico Norberto Albertalli e alla Fondazione Quattro Ospedali. Non riusciva proprio a vedersi fuori da un ambiente che ora la piange e, forse, comincia già a sentire la sua mancanza. Ora riposa con il suo Mario, ricomponendo una coppia di ferro, la stessa che abbiamo conosciuto nella sua vita, perché, come si suol dire, “Dio li fa e poi li accoppia”.

 
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