Presentata la Lancia d’Oro della 145a Giostra del Saracino – Centritalia News – .

Presentata la Lancia d’Oro della 145a Giostra del Saracino – Centritalia News – .
Presentata la Lancia d’Oro della 145a Giostra del Saracino – Centritalia News – .

Rami che si attorcigliano attorno ad un tronco liberamente ispirato alla tavola dell’Allegoria dell’Immacolata, il legno di tiglio tanto caro a Vasari, il volto del poliedrico artista aretino, il dettaglio degli Uffizi, le Logge simbolo di Piazza Grande, il richiamo, nei colori, sui soffitti di Casa Vasari… C’è tutto questo e molto altro nella Lancia d’Oro dedicata, nell’Anno Vasariano, al pittore, architetto e scrittore aretino di cui si celebra il 450° anniversario della morte. Presentata questa mattina nella sala del Consiglio Comunale, l’ingresso della Lancia d’Oro è stato preceduto dall’annuncio del Premio Civitas Aretii che, inserito tra le cerimonie dell’Anno Giostresco, ritorna dopo tre anni di assenza (l’ultima edizione si è svolta nel 2020) e sarà consegnato venerdì 21 giugno alle ore 10.00 nella Sala del Consiglio Comunale. La prestigiosa onorificenza, istituita nel 2004 in memoria di Monsignor Angelo Tafi, viene assegnata dal Comune di Arezzo a personalità meritevoli che, con il loro operato, contribuiscono a diffondere la conoscenza di Arezzo oltre i confini territoriali. Tutti gli occhi puntati sulla Lancia d’Oro. Opera, nell’elsa, di Giovanni Frangi, uno dei maggiori esponenti dell’arte contemporanea in Italia, e del maestro intagliatore Francesco Conti, è nella “bottega” di quest’ultimo, in via Mazzini, dove sono conservate tutte le Lance d’Oro, che ha dato vita all’ennesimo capolavoro che i quattro quartieri si sfideranno in Piazza Grande sabato 22 giugno per la 145a Giostra del Saracino. “La dedica di questa lancia a Giorgio Vasari rappresenta uno degli elementi più importanti dell’anno vasariano con cui celebriamo il nostro illustre concittadino”, commenta il sindaco Alessandro Ghinelli. “Un trofeo – prosegue – in cui si ritrova l’iconografia vasariana, che riporta i simboli della nostra città e che fonde insieme due personalità diverse per esperienza e tradizione, l’artista Giovanni Frangi che ha realizzato l’elsa e il maestro Conti che l’ha scolpita e decorata l’intera opera. Chi lo vincerà si aggiudicherà un tesoro prezioso sia per il valore intrinseco del trofeo, sia per il significato che ha per la città l’intitolazione di questa lancia a Giorgio Vasari. Un significato notevole che si ritrova nell’enorme affetto della città riscontrato nell’organizzazione degli eventi dell’anno vasariano: un fiorire di iniziative di privati ​​e associazioni che hanno voluto produrre cultura vasariana, a dimostrazione che la città si riconosce in questo illustre suo figlio”. . Il tradizionale incontro per la consegna della Lancia d’Oro è stata anche l’occasione per il sindaco Ghinelli di ribadire le nuove modalità di consegna del trofeo dopo il via libera della Prefettura per la riconsegna del premio davanti alla Tribuna A. “La consegna – spiega – sarà da me effettuato al rettore della contrada vincitrice su apposita struttura posta all’esterno della tribuna A con la raccomandazione, tengo a precisare, che una volta annunciata la contrada vincitrice dall’araldo, nessuno del pubblico presente in tribuna e muoversi fino al termine dell’esecuzione dell’Inno di Terra d’Arezzo, solo al termine della quale avrà luogo la consegna”. Un momento di festa da non macchiare per godere appieno della vittoria di un trofeo così prezioso che l’artista Giovanni Frangi, non potendo partecipare alla presentazione, ha voluto comunque descrivere con un suo biglietto. “Dopo la mia mostra ‘Le mille vite di Showboat’ che si è appena conclusa ad Arezzo grazie al sostegno di Alessandro Sarteanesi e della casa editrice Magonza – ha spiegato Frangi – sono stato felice di dare il mio contributo ad un evento così importante per la vostra città come il Giostra del Saracino. La scultura che ho realizzato fa riferimento ai temi del mio lavoro legati alla natura. È una forma astratta che prende ispirazione dai rami che si attorcigliano attorno ad un tronco. Trovo che sia sempre importante uscire dalla propria zona di comfort per comunicare con il mondo esterno. Diventa una sfida: comunicare con nuove realtà è fonte di stimolo per la propria energia creativa.” La Fondazione Guido d’Arezzo diretta da Lorenzo Cinatti: “Una bellissima lancia, una vera opera d’arte per il quartiere che se la vincerà, che porta la firma di un artista contemporaneo di primario rilievo che si ispirò profondamente all’opera del Vasari e a quanto questo illustre cittadino ha lasciato la città, e non solo, come scrittore, pittore, scultore e architetto e che vogliamo celebrare in questo anno a lui dedicato”. Nel concepire l’opera l’artista si ispirò idealmente al dettaglio del serpente attorcigliato attorno all’albero nell’Allegoria dell’Immacolata, dipinto del Vasari conservato agli Uffizi, mentre nel completare l’opera il maestro Francesco Conti si ispirò al dipinto “Le primizie della terra vengono offerte a Saturno” che fa parte degli affreschi della Sala degli Elementi di Palazzo Vecchio. L’elsa è in legno di tiglio che Vasari definì nei suoi scritti: “il migliore di tutti i legni perché ha pori uguali e obbedisce più facilmente alla lima e allo scalpello”. “Nell’asta – spiega il Maestro Conti – ho voluto riproporre, ispirandomi a ‘Le Vite’ del Vasari, il suo autoritratto e poi scultura, architettura e pittura, ovvero le tre arti figlie del disegno di cui ha parlato nella trattata di lui. Troviamo poi i simboli di Arezzo, il modello che si trova in Casa Vasari, le Logge Vasari e i simboli di Firenze dove Vasari lavorò alla Corte dei Medici, poi gli Uffizi e uno scorcio di Palazzo Vecchio. Nella parte superiore sono presenti parti rosa di legno molto raro che ricordano i soffitti di Casa Vasari. Oro zecchino e oro bianco per rifinire la lancia, abbiamo esagerato ma l’importanza della figura lo richiedeva”. Per consentire la realizzazione della Lancia d’Oro, per il terzo anno consecutivo, Nuova Comauto ha aderito al progetto “Adotta una Lancia”: “Da quando Nuova Comauto è arrivata ad Arezzo, tre anni fa, ha fortemente voluto legare il proprio nome a quello di l’evento principale della città – spiega la responsabile marketing Martina Costantini – siamo felici e onorati di poterlo ripetere anche quest’anno per il terzo anno consecutivo grazie al progetto Adotta una lancia e permettere, con il nostro contributo, la realizzazione di un evento così trofeo bello e importante”. Nuova Comuato non è stato l’unico sponsor presente questa mattina, il convegno è stato anche l’occasione per presentare l’azienda aretina Seco che da questa edizione entra a far parte degli sponsor della manifestazione. “Diamo il benvenuto anche al Seco – commenta il consigliere comunale delegato alla Giostra del Saracino Paolo Bertini – che si è legato all’evento consentendo la realizzazione del nuovo palco sul quale si svolgerà la cerimonia di estrazione delle carriere. Quello utilizzato fino al 2023 presentava i segni del tempo e da questa edizione, grazie al contributo di questa azienda, lo abbiamo sostituito. La Giostra del Saracino è ormai da anni un veicolo importante e positivo che attira l’interesse anche del mondo imprenditoriale del nostro territorio e Seco ne rappresenta una delle aziende leader”. Alessandro Guido per SECO: “SECO rinnova il suo legame con la città di Arezzo, associando il suo nome alla Giostra del Saracino, simbolo di unità e tradizione popolare, attraverso un intervento che restituisce un palcoscenico rinnovato, nella forma e nella scenografia, per la realizzazione l’Estrazione di Carriera e il Giuramento dei Capitani. Il carattere innovativo e la prospettiva internazionale di SECO si uniscono da sempre ad un profondo legame e impegno verso il proprio territorio. Un rapporto che ha radici profonde e che presto si rinnoverà con la realizzazione di due nuovi complessi industriali nel territorio aretino, dando vita ad un progetto che sarà occasione di reciproco sviluppo. SECO continua a sostenere il futuro di Arezzo, consolidando un legame che unisce tradizione e innovazione per il bene comune e valorizzando così il connubio con la città e i suoi abitanti.

 
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