Là il viaggio dei parenti dei grandi del mondo ha appena toccato la città di Tarantino: uno sguardo al distretto della ceramica di Grottaglie e una gita al Palazzo Ducale Martina Franca. Forse anche il tour avrebbe meritato almeno una puntata Museo archeologico di Taranto. È vero che organizzare un’escursione fuori porta in condizioni così sicure e in tempi così brevi non può essere un’operazione semplice. Ma il fatto che Taranto fosse sostanzialmente una città ignorato è forse sintomatico del lavoro ancora da fare affinché il capoluogo di provincia venga percepito come tale destinazione storico-culturale importante e degno di essere visitato anche dai grandi del G7.
È anche vero che abbiamo molto lavoro da fare, soprattutto sul temaautorità politica influenzare determinate scelte. Per non parlare del marketing: guarda come appare il nome di un resort, Borgo Egnaziaè ormai intesa come una località, con tutto il rispetto Savelletri che invece è la frazione di Fasano che ospita il G7 e che comprende il villaggio turistico di plastica creato dal nulla.
Questo per dire che una città turistica non si inventa dall’oggi al domani e che non ha senso pubblicare continuamente fotografie della mare cristallino della litoranea se non ci sono servizi adeguati e strade decenti.
Così come occorre superare quella forma di bipolarismo di chi, da un lato, in uno slancio autoreferenziale esalta quel mare cristallino e la vocazione turistica (in verità ancora tutta da dimostrare) della città e dall’altro , questa volta con uno zelo formidabile autolesionismocontinua a diffondere l’immagine di “città lacerata” più inquinato del mondo. Le due cose non vanno insieme. Ci vuole un po’ di buon senso.
Per il momento, in attesa di flussi turistici più autentici nella patinata Puglia di Borgo Egnazia, accontentiamoci di pernottamenti di Zelenskyj sul Mar Piccolo. Spero che tu lo abbia apprezzato.
