Viaggio nel tempo con Staccioli. Mostra al Museo delle Navi Antiche – .

Viaggio nel tempo con Staccioli. Mostra al Museo delle Navi Antiche – .
Viaggio nel tempo con Staccioli. Mostra al Museo delle Navi Antiche – .

Un salto lungo più di 2mila anni tutto d’un fiato. È osmotica la mostra al Museo delle Navi Antiche, di Paolo Staccioli, uno dei più importanti ceramisti viventi. Tra reperti etruschi e romani in legno, ceramica, bronzo e rame, emergono le opere scultoree di Staccioli in bronzo, rame, terracotta e ceramica. I piccoli oggetti, come lampade o lacrimatori, sono collocati all’interno delle teche come a voler mescolarsi volutamente con i reperti collocati lungo il percorso espositivo. Il ritrovamento diventa contemporaneo, il ritrovamento contemporaneo. “Nel realizzare i miei guerrieri mi sento assiro, ma mi sento etrusco anche nel realizzare altre sculture. Tutti noi abbiamo un etrusco da qualche parte dentro di noi. Bisogna cercarlo”. Lo dice Staccioli, di carattere “arcaico”, di poche parole e di grande umiltà. La mostra “Paolo Staccioli. Un viaggiatore affascinato dall’antico” durerà fino al 15 settembre. “Per questa occasione – sottolinea il curatore della mostra Michele Pierleoni – riemergono dal repertorio di soggetti, in modo molto attuale, le ‘archeologie’, dove l’autore rappresenta capitelli, archi, modelli di sculture, derivanti dalla sospensione spaziale di Arturo Martini e della metafisica originale e allo stesso tempo intellettuale dei fratelli de Chirico”. Aggiunge l’assessore alla Cultura Filippo Bedini: “Staccioli espone nel museo navi antiche. Il luogo giusto dove il nostro passato remoto dialoga con la contemporaneità”. Andrea Camilli, responsabile del Museo delle Navi Antiche, coglie gli aspetti suggestivi del nostro: “Un luogo di cultura – dice: con diverse linee di narrazione, volte a raccontare ma soprattutto a stimolare il visitatore, ospita opere d’arte contemporanea ”. L’evento ha il sostegno di Castagneto-Banca 1910. Anche Fabrizio Mannari, direttore generale di Castagneto Banca 1910, delinea l’evento in questi termini: “Si tratta di un’offerta culturale, che segue l’ampliamento delle nostre prospettive commerciali, che negli ultimi anni, siamo impegnati ad un ampliamento della nostra zona produttiva nelle zone di Pisa, Lucca e rispettive province. Questa mostra rappresenta anche il nostro modo di intendere il fare banca (da sempre e per vocazione territoriale) volto ad offrire anche momenti. attività culturali che si esprimono in vari aspetti, tra cui l’organizzazione di mostre per i nostri clienti, soci, amici e più in generale per l’intera cittadinanza”. Il nuovo direttore dei Musei Nazionali di Pisa, Massimo Dadà ha aggiunto: “L’istituto che dirigo ha proprio questa caratteristica: creare ponti, creare nuovi percorsi all’interno di un patrimonio vasto come quello pisano”.

Carlo Venturini

 
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