“Liti violente, spaccio, assunzione di sostanze stupefacenti, scippi, retate della polizia. Questa è la realtà che vivono a Campo di Marte i dipendenti dell’Asl che lavorano nel dipartimento di prevenzione e nel centro vaccinale” tuona Gianmaria Acciai, segretario provinciale della Fp Cgil. “Una situazione che non è nuova ed era nota all’Asl Tse quando decise di trasferire questi servizi in quest’area”. “L’amministrazione dell’azienda – ricorda Acciai – si era impegnata a garantire la sicurezza dei lavoratori di quel cantiere, e di conseguenza degli utenti, attraverso un servizio di sorveglianza e l’installazione di un campanello. Misure che si sono rivelate insufficienti e che stanno alimentando le preoccupazioni di chi lavora in questi servizi. Il personale si sente lasciato solo a presidiare un ambiente urbano e sociale degradato, in cui le regole della convivenza civile sembrano sospese”. Acciai contesta la risposta dell’azienda alle richieste sindacali: «Le affermazioni secondo cui l’Asl non è chiamata a rispondere di quanto accade all’esterno dell’edificio sono inaccettabili. Non intendiamo attendere l’esito di questo surreale esperimento sociale portato avanti a scapito dei lavoratori del servizio sanitario pubblico e come FP Cgil di Arezzo chiediamo che i protocolli siglati dal direttore generale D’Urso con la Prefettura il contrasto agli attacchi al personale sanitario venga aggiornato, rafforzato, ma soprattutto attuato”.
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