Vent’anni della provincia di Barletta – Andria – Trani – .

Vent’anni della provincia di Barletta – Andria – Trani – .
Vent’anni della provincia di Barletta – Andria – Trani – .

Nasce 20 anni fa, il 15 giugno 2004, dopo lunghi anni di battaglie, la Provincia di Barletta-Andria-Trani. Ricordo con piacere l’impegno del Comitato Provinciale di Lotta Barletta e di tanti barlettani. Erano lodevoli. Insieme a noi sono diventate anche Province (FM) es (MB). Una grande conquista di autodeterminazione per il nostro Territorio.

Con queste parole Mino Cannito, sindaco di Barletta, celebra il ventennale della nascita della provincia con l’acronimo BT.

La provincia di Barletta – Andria – Trani, che ha visto la luce vent’anni fa, è unica nel suo genere. Unica provincia italiana ad avere tre capoluoghi, fortemente voluta e perseguita all’epoca da comitati e forze politiche trasversali, che auspicavano una gestione più attenta di questo territorio. Questa zona, conosciuta anche come “Puglia Imperiale”secondo molti avrebbe avuto maggiori potenzialità di crescita e avrebbe goduto di maggiore efficienza se amministrato congiuntamente e all’insegna della continuità territoriale.

Un soprannome guadagnato sul campo, in omaggio a Federico II di Svevia che tanto amò e lasciò in eredità queste terre. Un territorio ricchissimo, che racchiude eccellenze italiane di rara portata e peculiarità uniche, nonostante nel Paese siano tre le province con meno comuni. Dal lunghissimo litorale di Barletta alle più grandi saline d’Europa di Margherita di Savoia, passando per l’oro liquido e i latticini di Andria e l’incantevole candore di Trani che si specchia nel mare. E ancora il turchese delle acque di Bisceglie e l’antica cultura dauna che sopravvive a Trinitapoli: troppa storia, troppa Puglia, per le grandi amministrazioni di Bari e Foggiaoccupato con i problemi e la logistica delle grandi città.

Tuttavia, la provincia è stata resa operativa solo nel 2009 con le prime ed uniche elezioni dirette del consiglio provinciale, che ha portato alla presidenza Francesco Ventola, oggi neodeputato europeo nell’ultima tornata elettorale. Dal 2014 una nuova legislazione prevede che la scelta e il rinnovo del consiglio provinciale avvengano automaticamente a seguito di trattative politiche, ma da allora in molti si battono per il ritorno alle elezioni dirette.

 
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