il ragioniere scarcerato – .

Avellino

di Paola Iandolo

Seconda scarcerazione per il commercialista di Avellino fotovoltaico, difeso dagli avvocati Alberto Biancardi e Vincenzo Di Vaio. L’indagato ha lasciato il carcere Bellizzi per la seconda volta. Ora è agli arresti domiciliari. Il ragioniere è rientrato in cella dopo che i militari del Comando provinciale di Avellino hanno dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, disposta dal GIP del Tribunale di Avellino. Il ragioniere è tornato in cella il 4 giugno, dopo che i militari del Comando provinciale di Avellino hanno eseguito l’Ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere. Le accuse mosse contro di lui sono malversazione a danno dello Stato, autoriciclaggio e riciclaggio.

L’investigazione

Provvedimento restrittivo emesso al termine di approfondite indagini dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica di Avellino e svolte dal Gruppo GdF di Avellino, che avevano ad oggetto le movimentazioni finanziarie anomale effettuate dal libero professionista avellinese sottoposto alla misura cautelare in carcere, già precedentemente destinatario del vincolo inframurale per altra condotta criminosa commessa in danno dello Stato, in relazione all’erogazione di un finanziamento assistito dalla garanzia statale prevista dal Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese.

Le accuse

In particolare, il professionista, legale rappresentante di una società, esercente l’attività di consulenza in materia di sicurezza ed igiene del lavoro, aveva presentato ad un istituto di credito un piano di investimenti finalizzato alla realizzazione di n. 15 unità mobili adibite a strutture infermieristiche, per un valore complessivo dell’investimento di € 2.656.080,00, di cui € 546.080,00 derivanti da risorse proprie. Il programma di investimenti è stato approvato e concesso dall’istituto finanziario per un importo pari a € 2.067.800,00. Ma le indagini hanno consentito di acquisire elementi tali da indurre a ritenere allo stato delle indagini che il programma di investimenti non solo non è stato attuato, ma che i soldi ricevuti a titolo di finanziamento erano stati destinati a finalità estranee al suddetto piano di investimenti ed utilizzati per scopi puramente personali, quali acquisto di automobili, orologi di valore, mobili, imbarcazioni da diporto, attraverso molteplici cessioni a parenti e terzi, ostacolandone così la tracciabilità. Le indagini svolte dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Avellino hanno consentito di risalire tempestivamente ai flussi finanziari e all’effettiva destinazione delle somme oggetto del finanziamento.

 
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