«I pini nelle città e lungo le strade ci sono sempre stati, fin dai tempi storici» – .

CARRARA – “Fermo restando che, come la Lipu, riteniamo ragionevole, in alcuni casi, procedere al rinnovo degli alberi (purché ciò avvenga in modo limitato, differito e rispondendo a motivate esigenze), un certo approccio attuale che fa riferimento alla cosiddetta “fine vita” degli alberi”. Lo afferma nella sua nota stampa Marco Dinetti, responsabile ecologia urbana della Lipu.
“Si tratta di una trasposizione errata dei concetti di economia forestale – spiega nel dettaglio l’esperto di verde urbano -: se un pino cembro smette di produrre pinoli intorno agli 80 anni, applicando un’ottica produttiva può avere senso tagliarlo e ripiantarlo . Ciò non significa però che il pino fosse vicino alla morte, tant’è che si contano decine di pini secolari anche nelle città, come si rileva dall’elenco degli alberi monumentali presso il Ministero delle Politiche Agricole. Infatti nel caso in questione parliamo di verde urbano, dove gli alberi sono utili non perché producono frutti, ma piuttosto ombra, ossigeno, contrastando anche l’inquinamento e mitigando le precipitazioni. Allora chi pensa in termini di “svolta” per gli alberi in città tira il collo alla gallina perché ha smesso di deporre le uova, ma non certo perché era malata o morente. C’è di più – aggiunge -: gli alberi non hanno una fine della vita geneticamente determinata come gli animali. Chi non è convinto farebbe bene a leggere “L’albero di vita e di morte di un immortale” del Prof. Sergio Mutto Accordi della Facoltà di Agraria dell’Università di Padova. Tornando al pino domestico, sembra che sia stata lanciata una “crociata” contro quello che è l’albero simbolo dell’Italia. Senza voler fare gli avvocati difensori, dobbiamo riconoscere che i pini nelle città e lungo le strade ci sono sempre stati, fin dai tempi storici (ricordate i gladiatori e la via Appia?). E se possono verificarsi problemi agli apparati radicali che reagiscono al soffocamento e al compattamento del terreno (affioramento con noduli superficiali), oggi esistono una serie di moderne tecnologie per risolvere i problemi, senza dover abbattere gli alberi. Inoltre questi sistemi sono stati applicati con successo anche in alcune località della Versilia. Faremo quindi bene a conservare gli alberi che abbiamo (oltre a piantarne di nuovi, con interventi di selvicoltura urbana): ne abbiamo un disperato bisogno – da subito – per migliorare la qualità ambientale e garantire quell’ampia gamma di servizi/benefici ecosistemici, che sono essenziali per la nostra salute e il benessere psico-fisico, nonché per il mantenimento del paesaggio e della biodiversità. La Lipu – dando finalmente appuntamento a Dinetti – è costantemente impegnata nella tutela del verde urbano, con il prossimo evento che si terrà a Pisa, presso il circolo Arci Pisanova, domenica 16 giugno alle ore 10”.

 
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