«Frascismo? Siamo cittadini che pretendono rispetto” – Il video – .

Sarà ancora l’idolo globale della sinistra, ma il pubblico LGBTQ+ Papa Francesco sembra averci davvero giocato, con quell’attacco, anche a porte chiuse, ai danni che la “frocizia” causerebbe (all’interno della Chiesa, ma a quanto pare non da solo). Era inevitabile, dopo quell’errore – secondo alcune ricostruzioni ripetuto qualche settimana dopo in un altro incontro – che il Pride di quest’anno ricevesse risposte altrettanto da parte di chi è invece completamente fiero della propria identità “diversa”. Michele Bravi ha parlato a nome dell’intera comunità scesa oggi in piazza in tante città d’Italia (e non solo). L’attore e cantautore, testimonial quest’anno della sfilata torinese, riscatta così l’orgoglio della comunità LGBTQ+: «Il Pride è una manifestazione che celebra l’amore ma non solo, perché non abbiamo bisogno del permesso di nessuno per amare o per essere quello che siamo. È una manifestazione che celebra i diritti, perché abbiamo bisogno di essere ascoltati e visti. In questo periodo – ha continuato Bravi – una parola che si sente molto è paura, e io ho paura per l’Italia e l’Europa, e che
le persone scelte dalla maggioranza per rappresentarci scelgono di non vederci. I diritti sono qualcosa per cui lottare ogni giorno e quando si chiede parità di diritti non si lotta solo per una comunità ma per tutti”. Poi la frecciata finale al Pontefice: «Questa piazza sarà piena di froci, ma prima di tutto siamo cittadini che chiedono di essere rispettati».

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