3mila cittadini firmano la petizione per rimettere sul mercato le case abbandonate – .

TORINO – Ha raggiunto le 3mila firme la campagna “Vuoto per restituire”, che mira a registrare gli immobili sfitti e metterli a disposizione della comunità. Le firme necessarie per chiedere al Comune di Torino di esaminare la proposta furono 1.500; ora quindi il Consiglio Comunale dovrà discutere il testo.

La proposta

Come spiega il Comitato Vuoti Restituibili, si tratta di una “iniziativa popolare che propone nuove tutele per il diritto alla casa, punta ad aumentare il numero delle case disponibili, abbassare gli affitti, rilanciare l’agenzia sociale per gli affitti Lo.CARe., mettere a disposizione le case fuori dalla logica del mercato”.

Quanti appartamenti sono liberi?

Nel Comune di Torino, secondo questo censimento Istat del 2021, ci sono 78mila appartamenti non occupati su un totale di 502mila abitazioni. Nell’intera provincia di Torino il dato sale a 313mila. Questi numeri, però, potrebbero essere cambiati dopo la fine dell’emergenza Covid.

Il testo della proposta si articola in 7 punti chiave e chiede alla Giunta di Torino di: avviare una moratoria sui piani di sfratto dalle case popolari; effettuare un censimento degli alloggi sfitti entro 9 mesi; contattare i proprietari delle proprietà abbandonate e chiedere loro informazioni sulla situazione; finanziare l’agenzia Lo.CARe affinché i nuovi appartamenti vengano messi a disposizione con un canone concordato; penalizzare i proprietari che lasciano appartamenti sfitti alzando l’IMU o la TARI; tener conto dell’utilità sociale della sottrazione dell’immobile al proprietario.

Che succede ora

Secondo la normativa sulla partecipazione popolare del Comune di Torino, dopo che l’Ufficio Relazioni con il Pubblico avrà verificato la validità delle firme, il Presidente del Consiglio convocherà una conferenza stampa con i rappresentanti del Comune, i cittadini che hanno depositato la proposta della deliberazione e della stampa. Successivamente il testo verrà discusso nella competente Commissione consiliare, “alla presenza dei primi relatori”; il tutto passerà poi nelle mani del Consiglio Comunale di Torino, che potrà approvare o respingere la proposta. Attenzione: in fase di approvazione il Consiglio può anche modificare leggermente la proposta.

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