Il mare di Calabria e i suoi tesori nascosti, all’Unical il polo internazionale della ricerca che crea lavoro – .

Il mare di Calabria e i suoi tesori nascosti, all’Unical il polo internazionale della ricerca che crea lavoro – .
Il mare di Calabria e i suoi tesori nascosti, all’Unical il polo internazionale della ricerca che crea lavoro – .

COSENZA Nella regione che parla di mare solo alla vigilia della stagione estiva a causa del collasso del sistema depurativo, c’è un centro di eccellenza Unical che vanta partnership in tutta Europa e crea posti di lavoro.
Lo guida Fabio Bruno, associato del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale dell’Università della Calabria, è recentemente reduce dalla prima fase delle residenze artistiche di “Art4Sea”: arte, archeologia e innovazione. Bruno, che conosce molto bene il mare essendo nato a Paola, è tra l’altro responsabile del progetto BlueMed per la valorizzazione e fruizione del patrimonio sommerso, inoltre guida il team che ha progettato i tablet subacquei da utilizzare durante le immersioni.

Fabio Bruno, associato del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale dell’Università della Calabria

Le residenze artistiche

Un gruppo di ricercatori, guidati dal prof. Bruno, con il progetto “Creamare”, si propone di far conoscere i tesori archeologici rimasti nascosti sotto il mare. La residenza artistica, iniziata in questo primo anno come raccolta e tutoraggio, vedrà il prossimo anno la realizzazione di opere da esporre in una mostra virtuale. Dopo la Grecia (nelle cui acque resterà come installazione la prima delle tre sculture subacquee “vere” previste), altre tappe a Malta e Ustica, tra sculture e murales, poi una coda digitale con fruibilità su web e metaverso. Sono state 260 le richieste di artisti da tutta Europa che hanno partecipato al bando per questo progetto europeo che vede la collaborazione di biologi marini, il mezzo è l’arte ma l’obiettivo è aumentare consapevolezza e responsabilità nella tutela e salvaguardia dell’immenso patrimonio culturale sottomarino .
Il progetto è partito ufficialmente a febbraio Art4Sea (Fondere arte, creatività e scienze marine per promuovere l’Ocean Literacy nell’area del Mediterraneo), promosso e coordinato da Ricerca 3Dla società spin-off dell’Università della Calabria che da 16 anni porta i risultati della ricerca tecnologica e ingegneristica fuori dall’ambito accademico, per promuovere e valorizzare il patrimonio culturale terrestre e subacqueo: 30 dipendenti guidati da Bruno in una continua attenzione al beni culturali e tecnologia (l’azienda opera in parte anche nel settore industriale), fondali marini e archeologia: l’impronta è sempre quella della divulgazione e della comunicazione.
Competenze che hanno “illuminato” altri centri – come il Museo del Mare di Isola Capo Rizzuto, Le Castella e l’area marina protetta Capo Colonna con altre installazioni – e che ora si arricchiscono della conoscenza di 7 partner provenienti da 5 diverse nazioni (con istituzioni dell’arte e della scienza).

Compresse subacquee utilizzate per le immersioni

La residenza, inclusa nel programma Europa creativaaveva sede presso la Bocs Art di Cosenza dove lavoravano 9 artisti, le cui opere sono state esposte, dopo al Museo Bocs del capoluogo bruzio, anche a Berlino e Salonicco.
Sostenuto da Eacea (Agenzia europea per l’istruzione e la cultura), Art4Sea Da allora è il secondo progetto europeo che 3D Research si aggiudica come coordinatore Mantecatura e, come il precedente, si propone di «indagare e rendere proficuo il dialogo tra arte, creatività, scienza e tecnologia, questa volta con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica verso un maggiore rispetto dell’ambiente e, in particolare, di quello marino» .
La salute degli oceani è una questione urgente, al centro delle più recenti azioni delle Nazioni Unite. Il decennio 2021-2030 è stato proclamato il decennio delle scienze oceaniche per lo sviluppo sostenibile (Decennio di scienze oceaniche per lo sviluppo sostenibile); e nei mesi scorsi l’ONU, dopo quasi vent’anni di negoziati, ha raggiunto uno storico accordo sull’alto mare per la protezione delle acque fuori giurisdizione nazionale e la gestione sostenibile delle risorse oceaniche.
«Attraverso una collaborazione tra artisti, scienziati marini, professionisti creativi ed esperti di tecnologia digitale, Art4Sea svilupperà nei prossimi anni tre anni al fine di coinvolgere i cittadini e renderli più consapevoli sui temi dell’inquinamento marino e del cambiamento climatico, incoraggiandoli ad adottare comportamenti più rispettosi verso l’ambiente e l’oceano, a partire dalla riduzione dell’impronta ecologica” spiegano i promotori.
Progetti Tripla A, potremmo chiamarli: arte, archeologia e ambiente.

La squadra e tre piccole isole

Il gruppo di lavoro del progetto guidato da Bruno e con Marco Cozza adotta un approccio interdisciplinare e partecipativo, e si avvale della collaborazione di diversi partner europei: Mondo (Associazione Mondiale per la Protezione e la Valorizzazione dell’Umanità) e l’ Fondazione Tusa di Palermo, la società greca Consulenza Atlantide, Fondazione Divers Alert Network Europa di Malta, Consiglio Superiore delle Investigazioni Scientifiche in Spagna e il comune di Valona ad Albany. Per Art4Sea mescoleranno e combineranno modalità di coproduzione, tutoraggio e formazione in presenza e a distanza, trovando un adeguato equilibrio tra la necessità di avere interazioni fisiche e la necessità di ridurre gli spostamenti che è costoso in termini di impronta di carbonio.
Ventiquattro artisti gli internazionali saranno selezionati attraverso a chiamata aperta e formato nella conservazione degli oceani, nelle pratiche sostenibili nell’arte e nelle tecnologie digitali. Tre piccole isole nel Mediterraneo, Ustica in Italia, Alonissos in Grecia e Gozo a Maltaospiterà poi un programma di residenza distribuita, dove gli artisti si ispireranno agli splendidi ambienti naturali, alle antiche tradizioni marittime e ai rapporti diretti con la gente del posto, per creare opere digitali e materiali.

Foto di gruppo per il team BlueMed

Le opere d’arte materiali verranno integrate nei paesaggi marini, naturali e architettonici delle isole, creando così un museo a cielo aperto e sottomarino che potrebbero caratterizzare Ustica, Alonissos e Gozo come fari della conservazione degli oceani, e saranno mostrati al pubblico nel corso di tre mostre animate da workshop e altre iniziative partecipative. Al fine di coinvolgere il maggior numero di persone e massimizzare la consapevolezza e l’impegno del pubblico, a mostra virtuale – fruibili sia sul web che nel metaverso – che accoglierà le opere materiali digitalizzate e quelle realizzate digitalmente e sarà ospitato sia sulle tre isole che nei Centro Multimediale Visione di Valona in Albania.
Art4Sea si concluderà con un grande evento sull’isola di Ustica, durante il quale il centro storico dell’isola sarà animato da diversi spettacoli allestiti con la partecipazione della comunità locale. Gli eventi multidisciplinari includeranno teatro, musica, danza, arti visive, video Mappatura e proiezioni delle opere d’arte prodotte nell’intero programma di residenza, includendo così virtualmente Alonissos e Gozo nell’evento.

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Nella foto di copertina, il kickoff meeting di Art4Sea avvenuto il 1 marzo 2023 nella sala De Cardona del centro direzionale BCC Mediocrati di Rende

 
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