«C’è gratitudine per questo rinnovamento. Ai tifosi dico…” – .

Leonardo Pavoletti, attaccante e capitano del Cagliari, ha parlato ai canali del club dopo il rinnovo del contratto. Le sue parole

Leonardo Pavoletti ha giurato nuovamente fedeltà al club sardo come vi abbiamo riportato recentemente. L’attaccante e capitano della Cagliari ha parlato ai canali del club dopo il rinnovo di contratto con i rossoblù di Tommaso Giulini. Le sue parole:

RINNOVO – «I sentimenti immediati per questo rinnovamento sono di gratitudine, di affetto e di orgoglio. Questo perché devo sicuramente ringraziare la società perché nonostante tutto continua a credere in Pavoletti. Devo ringraziare anche la città di Cagliari e la Regione Sardegna perché mi dimostrano il loro affetto ogni giorno, partita e allenamento. Quindi questo rinnovo è anche un merito vostro perché mi avete spinto davvero ad amarvi, ad amare questo posto ma soprattutto a dare il massimo ogni domenica e a far dare il massimo a tutti i miei compagni. Vi ringrazio perché è davvero un dono meraviglioso poter vivere e svegliarsi ogni mattina a Cagliari”.

CAGLIARI E SARDEGNA – «Il senso di appartenenza al Cagliari e alla Sardegna è nato poco a poco, però mi ha dato grandi soddisfazioni in campo ma soprattutto nella vita. Qui sono diventato uomo e padre e ho vissuto i momenti più importanti della mia vita. Una cosa che ho in comune con tutti voi è l’amore per la terra e vivere serenamente la quotidianità. Poter scendere per fare la spesa e commissioni con o senza la propria famiglia, passare ed essere accolti con un “Ciao Leo” o “Ciao Pavo”. È una cosa che significa molto per me e poi quando ho un attimo di tempo per poter andare al mare, in tre minuti, questo è il regalo più grande che un uomo possa avere”.

7 ANNI ROSSOBLU’ – «Questi 7 anni sono passati velocemente ma sono stati pieni di successi e anche di delusioni. Ricordo molto bene quando atterrai con il primo piede all’aeroporto di Elmas come nell’ultima grande battaglia di Firenze, quando riuscimmo a metterci in salvo. Il secondo anno è stato un bellissimo campionato ricco di gol ma soprattutto la nascita del mio primo figlio. Passando al terzo che era la mia grande preoccupazione, avevamo una squadra forte, la società aveva speso soldi per comprare grandi giocatori. È stato un campionato molto emozionante nella prima parte ma ho potuto solo esultare per l’infortunio al ginocchio poi il Covid… sono successe tante cose, poi il mio ritorno in campo dopo il secondo infortunio al crociato. È stato più dolore che gioia ma come sempre mi ha aiutato a ricominciare l’anno successivo con tanta energia”..

RINASCITA PERSONALE – «L’anno dopo (i miei infortuni ndr) è stato quello della rinascita, della consapevolezza e del ritorno di Pavoletti. Questo perché tutti pensavano che fossi spacciato dopo i due crociati e invece la lotta per la salvezza era nel periodo più intenso e difficile ed io ero pronto. Avevo tantissima forza interiore perché non era facile, non ero stato messo nelle condizioni migliori per dare tutto ma come uomo avevo trovato dentro di me delle grandi forze che nemmeno sapevo di avere”..

ANNO DI RETROCESSIONE – «Poi c’è stato l’anno disastroso della retrocessione, un anno in cui tutto è andato storto e tutto è andato storto innanzitutto da parte nostra. Ci siamo sempre assunti le nostre responsabilità ma in quell’anno non posso dimenticare la seconda nascita di mio figlio Brandoo. Così nella delusione sportiva dell’anno c’è stata la gioia immensa del secondo figlio”.

PROCESSI – «C’è stato un processo di crescita che ci ha poi portato a vivere due anni meravigliosi, dalla promozione dalla Serie B al ritorno del nostro allenatore Claudio Ranieri. Questo fino ad arrivare a questa salvezza che è stato come stare sulle montagne russe per tutto l’anno arrivando alla partita di Reggio Emilia. Abbiamo festeggiato come bambini”.

ULTIMA STAGIONE – «Se devo raccontarvi in ​​tre flash la stagione trascorsa dico assolutamente la partita contro il Frosinone, mi prendo un po’ di merito (sorride ndr). Da lì abbiamo preso coscienza che potevamo restare in Serie A. Il secondo grande passo è stato il incontro post partita, dopo che la Lazio in casa aveva perso. Per darci la scossa e fare da parafulmine, il tecnico ha voluto provare a dimettersi; ce lo siamo tenuti stretti. Il terzo flash è il momento della partita di Reggio Emilia, della salvezza conquistata”.

NUOVI OBIETTIVI – «I nuovi obiettivi di questi anni saranno semplici e ben definiti perché il signor Ranieri ha fatto un percorso bellissimo e sicuramente dovremo portare avanti i principi che ci ha trasmesso giorno dopo giorno. Quindi non possiamo nascondere che abbiamo davvero bisogno di tutta Cagliari e di tutta la Sardegna come sempre e con questo affetto. Ogni giocatore sente l’affetto dei propri tifosi e della propria città, il che porta a risultati e rimonte incredibili. Solo grazie a noi ma senza di voi non può finire come si è concluso quest’anno. Tra gli obiettivi ci deve essere un ambiente sereno e tranquillo, solo così potremo raggiungere grandi traguardi. ».

SOGNO – «Il mio personale sogno segreto è passare e far trascorrere due anni felici a tutti i tifosi del Cagliari. Vorrei farlo con grandi vittorie ma soprattutto con grandi vittorie. Vorrei rispolverarmi un po’ di più rispetto a quello che ho fatto negli ultimi anni, ma sto lavorando bene e mi sono ripreso. Saranno due anni intensi ma sono sicuro che ci toglieremo delle grandi soddisfazioni”..

 
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