La grande mostra di Anselm Kiefer a Palazzo Strozzi a Firenze – .

Una mostra che accosta opere storiche del noto artista tedesco a nuove produzioni specifico del sito; opere di diverso mediotra dipinti, sculture, installazioni e fotografie, che al loro interno racchiudono allegorie e riferimenti alla storia e alla filosofia, alla religione e al mito. Anselmo Kiefer (Donaueschingen, 1945) propone un percorso di introspezione nell’animo umano che dialoga, senza modificarne le caratteristiche, con il Palazzo, “luogo speciale” per Kiefer, a differenza di quanto accaduto in altre mostre dell’artista.

Le parole del curatore

A cura di Arturo GalansinoDirettore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, la mostra permette di entrare in contatto con il grande maestro tedesco, celebre per le sue ricerche sui temi della memoria, della religione, del mito e della poesia.
Anselm Kiefer ha lavorato a Palazzo Strozzi realizzando un progetto espositivo totalmente nuovo che esalta la forte vitalità della sua arte“, dichiara Galansino, “La mostra diventa un invito a tutti i visitatori a indagare la complessità dell’esistenza tra passato, presente e futuro e nella dialettica tra spiritualità e materialità”.

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Anselmo Kiefer. Angeli Caduti, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Foto Ela Bialkowska, OKNO Studio Ⓒ Anselm Kiefer

Angeli Caduti di Anselm Kiefer

Si viene catapultati nella mostra appena si entra in Palazzo Strozzi, già nel cortile rinascimentale, colpiti dal fondo oro dell’opera Engelssturz O Caduta dell’angelo (2022-2023), che si distingue anche per le sue dimensioni di oltre sette metri. L’opera si riferisce al passo dell’Apocalisse in cui l’Arcangelo Michele combatte gli angeli ribelli, in una metafora di eterna lotta tra il Bene e il Male.
Il percorso prosegue e si sviluppa al Piano Nobile del Palazzo, dove il tema degli angeli caduti si ritrova subito nell’opera Luzifero (2012-2023). Qui l’angelo ribelle cade nel baratro, ma la scena è resa dall’artista in modo alternativo, con l’ala di piombo (materiale caro a Kiefer) di un aeroplano che emerge da una massa indistinta. Chiaro riferimento alla contemporaneità e alla violenza della guerra, tema che spesso ricorre nelle sue opere, come a rappresentare la caduta dell’umanità stessa.
Commento Kiefer: “Gli uomini sono mal progettati. Agiscono in modo incomprensibile: si autodistruggono. Ci sono sempre state guerre, ovunque, dopo la seconda guerra mondiale ci sono sempre stati combattimenti. Prima erano più lontani da casa, ma ora sono molto vicini. L’Ucraina è vicina e anche Israele lo è, ma le guerre ci sono sempre state, sembrano infinite. Sicuramente adesso sono più colpito, ma non è una novità per me”.

Anselmo Kiefer. Angeli Caduti, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Foto Ela Bialkowska, OKNO Studio Ⓒ Anselm Kiefer

Anselm Kiefer e la citazione di Eliogabalo

Nella sala successiva sono esposte opere che traggono ispirazione dalla storia dell’imperatore romano Marco Aurelio Antonino, detto Eliogabalo, che divenne imperatore giovanissimo, nel III secolo d.C. Tentò di imporre il culto di El-Gabal, dio del sole, come religione di stato, ma fu presto assassinato, divenendo l’emblema della fragilità del potere. Tra questi l’opera Per Antonin Artaud: Eliogabalo (2023), in cui Kiefer fa riferimento al libro Eliogabalo, ovvero l’anarchico incoronato Di Antonin Artaud E Sol Invictus Eliogabalo (2023), caratterizzata da un fondo oro e girasoli. Qui Kiefer si riferisce alle feste pagane che celebravano la vittoria della luce sulle tenebre, durante il solstizio d’inverno, e che, secondo alcuni, contribuirono a influenzare il cristianesimo.

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Anselmo Kiefer. Angeli Caduti, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Foto Ela Bialkowska, OKNO Studio Ⓒ Anselm Kiefer

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Anselmo Kiefer. Angeli Caduti, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Foto Ela Bialkowska, OKNO Studio Ⓒ Anselm Kiefer

Anselmo Kiefer. Angeli Caduti, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Foto Ela Bialkowska, OKNO Studio Ⓒ Anselm Kiefer 3/8

Anselmo Kiefer. Angeli Caduti, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Foto Ela Bialkowska, OKNO Studio Ⓒ Anselm Kiefer

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Anselmo Kiefer. Angeli Caduti, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Foto Ela Bialkowska, OKNO Studio Ⓒ Anselm Kiefer

Anselmo Kiefer. Angeli Caduti, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Foto Ela Bialkowska, OKNO Studio Ⓒ Anselm Kiefer 5/8

Anselmo Kiefer. Angeli Caduti, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Foto Ela Bialkowska, OKNO Studio Ⓒ Anselm Kiefer

Anselmo Kiefer. Angeli Caduti, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Foto Ela Bialkowska, OKNO Studio Ⓒ Anselm Kiefer 6/8

Anselmo Kiefer. Angeli Caduti, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Foto Ela Bialkowska, OKNO Studio Ⓒ Anselm Kiefer

Anselmo Kiefer. Angeli Caduti, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Foto Ela Bialkowska, OKNO Studio Ⓒ Anselm Kiefer 7/8

Anselmo Kiefer. Angeli Caduti, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Foto Ela Bialkowska, OKNO Studio Ⓒ Anselm Kiefer

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Anselmo Kiefer. Angeli Caduti, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Foto Ela Bialkowska, OKNO Studio Ⓒ Anselm Kiefer

Anselm Kiefer e la filosofia

L’artista è noto per i suoi studi e ricerche in campo filosofico, tanto che afferma che “la pittura è filosofia”. A questo è dedicata una sezione della mostra, con tre opere inedite, la cui tridimensionalità colpisce. Tra questi La Scuola di Atene (2022) che fa riferimento a Raffaello e Vor Socrate (2022) che crea un albero genealogico dei filosofi presocratici. Infine, nel lavoro Ave Maria (2022), filosofi come sono rappresentati Eraclito, Epicuro, Platone e Aristotele. Il tema della filosofia si ritrova anche nella xilografia Hortus Philosophorum (Il Giardino dei Filosofi, 1997-2011), un campo di girasoli bianchi e neri che sembra alludere a un’unione tra il mondo terrestre e quello celeste. Dall’ombelico di un uomo disteso a terra cresce uno dei fiori, che rappresenta l’artista e figura di riferimento per Kiefer: Robert Fluddsecondo cui ogni pianta ha un equivalente nel firmamento.

Anselmo Kiefer. Angeli Caduti, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Foto Ela Bialkowska, OKNO Studio Ⓒ Anselm Kiefer
Anselmo Kiefer. Angeli Caduti, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Foto Ela Bialkowska, OKNO Studio Ⓒ Anselm Kiefer

Religione, mitologia e letteratura nelle opere di Anselm Kiefer

Le stanze centrali presentano una serie di vetrine che creano un ambiente protetto e affrontano il problema dellaisolamento. Lo spettatore è così costretto a confrontarsi con l’opera da una distanza scelta dall’artista. Il cristallo agisce come una membrana che per Kiefer”collega l’arte con il mondo esterno in un rapporto dialettico.
Temi ricorrenti nella mostra sono mitologiache l’artista studia e reinterpreta, e il letteraturacon un confronto costante con le opere letterarie.
Tra le opere presenti troviamo Das Balder-Lied (2018) che si ispira alla letteratura scandinava e Dafne (2008-2011), la ninfa minacciata da Apollo, che ricorda la mitologia greca. Quest’ultimo, insieme a nemesi (2017) dea della vendetta, è rappresentata come abiti bianchi ottocenteschi. La loro identità, però, è suggerita dalle loro teste, sostituite da un ramo e da una pietra. Anche il dipinto Cynara si riferisce alla mitologia e alla ninfa trasformata in carciofo da Zeus.
Nel lavoro Ave Maria turris eburnea (2017) Kiefer fa invece riferimento Religione cattolica: la testata dell’opera è costituita da una serie di torri in bilico, che riproducono la Sette Palazzi Celesti.

Anselmo Kiefer. Angeli Caduti, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Foto Ela Bialkowska, OKNO Studio Ⓒ Anselm Kiefer
Anselmo Kiefer. Angeli Caduti, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Foto Ela Bialkowska, OKNO Studio Ⓒ Anselm Kiefer

Perdersi tra le opere di Kiefer: un’installazione immersiva

Genera un forte impatto emotivo ed evocativo immersività nel pubblico Verstrahlte Bilder (Dipinti irradiati, 1983-2023). Nella sala sono esposti sessanta dipinti che ricoprono completamente le pareti e il soffitto. A terra, al centro, due grandi specchi. Olio su tela, gommalacca e tessuto sono alcuni dei materiali utilizzati per realizzare questa installazione, che utilizza dipinti irradiati, scarificati e scoloriti dalle radiazioni. Creato appositamente per la mostra, vuole essere un invito per il visitatore a immergersi nell’arte di Kiefer, esplorando i temi della distruzione e del decadimento inerenti alla condizione umana. Come rivela l’artista in una nostra intervista, infatti, “la distruzione è un mezzo per fare arte”: Kiefer si riferisce al testo surrealista in cui Raimondo Roussel descrive opere e dispositivi irrealizzabili, quindi destinati a rimanere immaginari.
Il viaggio si conclude con la serie Heroische Sinnbilde (1969), fotografie stampate su piombo, scattate in varie località europee, compresi i luoghi occupati dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. L’artista indossa l’uniforme da ufficiale della Werhmacht appartenuta al padre e riproduce il saluto nazista, con evidente intento provocatorio.
Per invitare i visitatori a riflettere sulla precarietà della vita umana, Kiefer ha collocato sulla parete della sala parte della famosa poesia di Salvatore Quasimodo: “Tutti sono soli nel cuor della terra / trafitti da un raggio di sole / e subito è sera”.

GiuliaBianco

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