“Grazie alla società, ma soprattutto ai tifosi. Mi hai spinto ad amarti ed è un dono meraviglioso vivere a Cagliari” – .

Il capitano del Cagliari Leonardo Pavoletti ha parlato del rinnovo contrattuale sui canali ufficiali del club. Di seguito le sue parole sintetizzate da TuttoCagliari: “I sentimenti immediati per questo rinnovo sono di gratitudine, affetto e orgoglio. Devo ringraziare innanzitutto la società perché continua a credere, nonostante tutto, in Pavoletti. Ma soprattutto alla città di Cagliari e a tutta la Sardegna perché ogni giorno mi dimostrano il loro affetto, quindi questo rinnovamento è soprattutto grazie a voi. Mi avete spinto ad amarvi, ad amare questo posto, ma soprattutto a cercare ogni domenica di dare il massimo e di far sì che la gente dia il massimo. i miei compagni. È davvero un bellissimo regalo poter vivere e svegliarsi ogni mattina a Cagliari. Il senso di appartenenza alla Sardegna e al Cagliari è nato piano piano, ma mi ha sempre dato grandi soddisfazioni, sia in campo, ma soprattutto nella vita: qui sono diventato uomo, sono diventato padre e qui ho vissuto i momenti più belli della mia vita. C’è una cosa che ho in comune con tutti voi: vivere serenamente, vivere ogni giorno, andare a fare la spesa con la mia famiglia ed essere salutata, per me è tantissimo, poi poter essere al mare in tre minuti è il regalo più grande che un uomo possa avere”.

“Questi sette anni – ha continuato Pavoletti – sono passati velocemente e sono stati anni pieni di successi, ma anche di delusioni. Ricordo molto bene il momento in cui atterrai all’aeroporto di Elmas, come l’ultima battaglia di Firenze dove ottenemmo una salvezza davvero grande. Il secondo anno è stato un campionato ricco di gol, ma lo ricordo soprattutto per la nascita del mio primo figlio, per poi passare al terzo anno che è la mia grande preoccupazione perché avevamo una squadra forte con grandi giocatori: un campionato entusiasmante in la prima parte e non potevo che esultare per l’infortunio al ginocchio, il covid, sono successe tante cose. Questo mi riporta in campo dopo il secondo infortunio al crociato. Il terzo anno è stato più doloroso che gioie, ma mi hanno aiutato a ricominciare l’anno successivo. Quello fu l’anno della rinascita, della consapevolezza, del ritorno di Pavoletti perché tutti pensavano che fossi spacciato dopo i due infortuni e invece in lotta per la salvezza, nel periodo più difficile. , Io ero pronto. Questo mi ha dato una grande forza perché non era facile e non ero stato messo nelle condizioni migliori per dare tutto: come uomo, però, avevo trovato dentro di me grandi forze che nemmeno sapevo di avere. Si arriva così all’anno disastroso della retrocessione dove tutto andò storto. È stato tutto sbagliato da parte nostra innanzitutto, ci siamo sempre assunti le nostre responsabilità, ma quest’anno non posso dimenticare la nascita del mio secondo figlio Brando e quindi nella delusione dal punto di vista sportivo c’è ancora la gioia del nascita del mio secondogenito. È stato un percorso di crescita che ci ha poi portato a questi due anni meravigliosi, dalla Serie B alla Serie A, al ritorno del nostro allenatore Claudio Ranieri e questa salvezza che è stata come un ottovolante tutto l’anno, per poi arrivare a Reggio Emilia e festeggiare come bambini”.

L’ultima stagione e il futuro: “Se dovessi raccontare in tre flash la stagione appena trascorsa direi la partita con il Frosinone 4-3, almeno mi prendo un po’ di merito (ride, ndr), da cui la nostra consapevolezza era nato che saremmo potuti rimanere in Serie A. Il secondo passo è stato il post-partita contro la Lazio in casa, dove il tecnico voleva provare a dimettersi, ma ci siamo riusciti. Il terzo flash è stato sicuramente Reggio Emilia, la salvezza, i festeggiamenti Gli obiettivi per le prossime stagioni saranno semplici e ben definiti perché mister Ranieri ha percorso una buona strada e sicuramente dovremo portare avanti tutti questi principi che il Mister ha instillato in noi. Non possiamo nasconderci, abbiamo bisogno di tutto il Cagliari e di tutta la Sardegna come sempre, ma con questo affetto: sentire l’abbraccio dei nostri tifosi ci porta ad avere risultati incredibili. Le grandi rimonte sono merito nostro, ma se non siamo spinti da voi non potrà finire come si è concluso quest’anno: realizzare. certi obiettivi ci deve essere un ambiente tranquillo, sereno e solo così aggiungeremo grandi obiettivi. Il mio sogno nel cassetto è far trascorrere due anni felici a tutti i tifosi del Cagliari, con grandi vittorie, ma soprattutto grandi gol: vorrei rispolverarmi al più presto e segnare qualcosa in più rispetto agli ultimi anni. Sto lavorando bene, mi sono ripreso, saranno due anni intensi, ma sono sicuro che ci toglieremo grandi soddisfazioni”.

 
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