gran parte dei ricorsi respinti – .

La Rivista Catanzaro promuove l’inchiesta Recovery. Nessuno dei presunti capi dell’associazione per delinquere dedita al traffico di stupefacenti e nessuno dei presunti capi dei “sottogruppi” ha ottenuto sentenza favorevole dai giudici del Tdl. Ciò dimostra che a grandi linee il sistema accusatorio, almeno dal punto di vista precauzionale, ha retto bene. La DDA di Catanzaro infatti aveva ottenuto 142 misure cautelari.

Recupero, non solo traffico di droga

L’indagine del Recovery comprende molti reati. Partiamo da traffico di droga ma ci arriviamo estorsione. La maggior parte riguarda debiti legati alla droga non pagati, in altri casi si tratta di classici atti intimidatori a scopo estorsivo. Finalmente io furti (ma senza l’aggravante mafiosa). Insomma, l’inchiesta del Recovery è tutta qui.

Cancellate alcune posizioni dei presunti “partecipanti”.

Va detto che i giudici del Riesame l’hanno comunque fatto annullate oltre venti ordinanze cautelari. Parliamo comunque posizioni marginali o cosiddettepartecipare” della sospetta associazione per delinquere guidata, in lungo e in largo, dal clan italiano degli Cosenza. Alcuni indagati sono stati scarcerati, altri sono finiti agli arresti domiciliari, mentre per altri ancora sono state revocate misure meno affliggenti dal Riesame. Tanto per fare chiarezza, più grandi sono i numeri delle indagini, maggiore è la possibilità che qualcuno sia finito lì per sbaglio. Ma questo lo decideranno i giudici di merito.

Le difese chiedono più attenzione

In meno di un mese la Rivista Catanzaro ha ha esaminato la quasi totalità dei ricorsi presentate dai difensori. E anche su questo punto c’è qualcosa da dire, visto che i penalisti lamentano che non c’è stata la giusta attenzione alle denunce vista l’enorme mole di lavoro a cui sono stati sottoposti i componenti del collegio cautelare. Il caso è stato ricordato Ripristinaindagine che in Cassazione per molte posizioni è stato rivisto a favore delle difese.

Respinti gli ultimi ricorsi

Le ultime denunce non accolte sono state quelle di Antonio Illuminato, Salvatore Ariello, Gianfranco Sganga, Luisiana Castiglia e Gianluca Fantasia, alcuni degli indagati ritenuti importanti nel “Sistema” Cosenza, pur con ruoli diversi. In precedenza il Riesame aveva respinto i ricorsi presentati per conto dell’ Francesco Patitucci, Mario “Renato” Piromallo e gli altri referenti dei “sottogruppi”, come Adolfo D’Ambrosio, Michele Di Puppo, Carlo Bruno, Filippo Meduri e Antonio Caputo. Una volta depositate le motivazioni, i penalisti si rivolgeranno alla Suprema Corte di Cassazione.

 
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