Lorenzo Milani, dal Livorno alla Serie A olandese. «Giocare contro l’Ajax è un sogno» Il Tirreno – .

Lorenzo Milani, dal Livorno alla Serie A olandese. «Giocare contro l’Ajax è un sogno» Il Tirreno – .
Lorenzo Milani, dal Livorno alla Serie A olandese. «Giocare contro l’Ajax è un sogno» Il Tirreno – .

LIVORNO. Il primo italiano naturalizzato fu il semisconosciuto Mario Rodriguez nel 1996 quando firmò per il Groningen. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato il ben più noto Lorenzo Lucca che nell’agosto 2022 è diventato un giocatore dell’Ajax dopo la brillante stagione con il Pisa.

L’elenco delle tredici italiane in Eredivisie (la massima categoria del calcio olandese ed), che vede protagonisti giocatori come Pellè e Scamacca, ma che ora necessita di essere aggiornato. Il merito, neanche a dirlo, è di un livornese, il primo della storia a calcare i campi della nazione arancione.

Riguarda Lorenzo Milani, Esterno classe 2001, cresciuto nel settore giovanile dell’Empoli, prima di vestire le maglie di Grosseto, Pontedera e Pescara. Pochi giorni fa l’ufficialità del suo passaggio all’Heracles, squadra della città di Almelo, che lo scorso anno si era salvata senza troppi patemi. Per lui, a ventitré anni, la grande occasione della sua carriera.

«Già due anni fa – esordisce il livornese -, quando ero a Pontedera, vennero a vedermi giocare e mi cercarono per andare in Olanda, ma la squadra retrocesse e non se ne fece nulla. I contatti sono continuati anche l’estate scorsa e quest’anno finalmente ce l’abbiamo fatta”.

Una grande opportunità di crescita per.

“Assolutamente. Sono felice. Perché per me il livello si alza giocando in un’ottima Serie A. È una sensazione bellissima e non vedo l’ora di iniziare questa avventura. Sarà sicuramente un’esperienza che mi aiuterà a crescere molto sia a livello calcistico che di vita”.

Con quale atteggiamento ti presenti a questa sfida?

«Con la voglia di giocare più partite possibili e di mettersi in mostra su un palco così importante. All’inizio so già che non sarà facile per mille motivi, sarà fondamentale riuscire ad integrarsi nel nuovo Paese nel più breve tempo possibile”.

C’è qualcosa che ti emoziona particolarmente di questa occasione?

«Giocare alla Johan Cruijff Arena, casa dell’Ajax. Lì sono cresciuti tanti campioni che hanno fatto la storia di questo sport. Sarebbe stato emozionante visitarlo da turista, figuriamoci come sarebbe stato suonare lì”.

Cosa rappresenta quindi per te questa opportunità?

«Un’occasione unica per continuare la mia crescita. Ho sempre desiderato che questa passione diventasse il mio lavoro ed ora vorrei che questo lavoro potesse andare avanti su palcoscenici sempre più ambiziosi. Quando ho saputo della proposta non ci ho pensato due volte”.

Contratto fino al 2028, buon segno.

“Veramente. Vuol dire che la società vuole darmi tempo per dimostrare il mio potenziale e crede in me. È stato uno degli aspetti più importanti”.

A inizio carriera ebbe come direttore sportivo Egidio Bicchierai che la volle al Grosseto.

«Esattamente, esattamente così. Ero a Empoli e giocavo poco, ma lui ha creduto in me da subito. A Grosseto il budget non era al top, ma è riuscito a costruire una grande squadra che ha conquistato la promozione in Serie C. È una brava persona, con cui ho sempre avuto un bel rapporto e ci sentiamo ancora a distanza di anni stagione. Spero possa fare bene a Livorno, per lui e per la squadra della mia città”.

Lei che l’ha vinto: cosa serve per trionfare in D?

«Un buon mix tra l’esperienza necessaria nella categoria e la freschezza e la voglia dei giovani di emergere. A Grosseto questa è stata la combinazione vincente”.

Si parla tanto di “probabilità”, lei ha vinto in Maremma da under. Quali sono gli aspetti più importanti per un giovane?

«Arrivare in una piazza importante come Livorno non è facile. L’ho sperimentato negli ultimi anni a Pescara con una tifoseria molto esigente. Quello che ho sempre tenuto presente è che il campionato è lungo e qualche battuta d’arresto può esserci, soprattutto per un giocatore giovane. Conta di continuare a lavorare duro e di aspettare i momenti positivi che poi arriveranno se si resta sulla strada giusta. Chi viene a Livorno deve vederlo come un trampolino di lancio incredibile: a livello personale e perché no per crescere con gli amaranto addosso”.

L’anno prossimo ci sarà sicuramente qualcuno che tiferà il Livorno anche dall’Olanda. Magari dopo un bel gol alla Johan Cruijff Arena, casa dell’Ajax.

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