“Noi difendiamo i diritti”. Il primo test pubblico per il segretario democratico – .

“Noi difendiamo i diritti”. Il primo test pubblico per il segretario democratico – .
“Noi difendiamo i diritti”. Il primo test pubblico per il segretario democratico – .

Ancora in strada, il suo miglior alleato da quando era alla guida del partito. Questa volta Elly Schlein scende tra la gente per difendere i diritti delle persone LGBTQIA+, a Roma per la trentesima edizione del gay pride in un lungo corteo di quaranta carri colorati che si snoda nel primo pomeriggio da Piazza Repubblica verso le Terme di Caracalla.

Tra altoparlanti che sparano techno e pop a tutto volume, Elly torna là dove era già stata l’anno scorso nella sua prima partecipazione come segretaria del Pd. Con lei c’è anche il deputato dem Alessandro Zan. Poi arriva il sindaco Roberto Gualtieri, che arriva accompagnato da tanti rappresentanti dell’amministrazione capitolina. Per il centrosinistra c’è una delegazione del M5s con alcune bandiere e un carro +Europa, poi una della Cgil che recita “Niente da nascondere, tutto da conquistare”. Quindi bandiere e cartelli filo-palestinesi e altri che si prendono gioco del generale Vannacci e delle parole di papa Francesco di qualche giorno fa. La madrina è Annalisa, assente della comunità ebraica.

Roma Pride, Schlein canta e balla sul carro che apre il corteo

IL BAGNO DI FOLLA

La piazza chiama ed Elly risponde. In campagna elettorale per le Europee il legame è stato altrettanto forte, con oltre 120 città visitate dal segretario fino al gran finale a Padova a quarant’anni dall’ultimo comizio di Enrico Berlinguer. Molto quadrato, poco sociale. Una strategia inizialmente criticata ma poi rivelata vincente dopo i risultati delle elezioni europee, che proseguiranno martedì in piazza Santi Apostoli a Roma dopo l’appello di Elly – anche a nome di M5s, Avs e +Europa – a protestare contro le autonomie differenziate e la premiership voluta dal governo. Schlein è felice di essere al Gay Pride romano, canta e balla su uno dei carri, saluta i partecipanti alla sfilata al passaggio del corteo e diffonde sorrisi per tutti. Gli organizzatori parlano del Pride più grande degli ultimi anni della manifestazione romana: oltre un milione in piazza. “Continueremo a lottare perché l’amore non può essere discriminato”, giura a nome del partito appena radunata la stampa alle Terme di Diocleziano. Nella scorsa campagna elettorale aveva puntato proprio sull’effetto piazza per rilanciare l’immagine del Pd e contrastare il governo Meloni, ora si sente a casa: «È una partecipazione straordinaria, seguiranno altri Pride in tutta Italia», assicura, promettendo una battaglia tra i popoli come già avvenuto nella difesa della scuola e della sanità pubblica, nella lotta al lavoro povero e nella transizione ecologica. Inoltre il segretario è sempre stato molto attento su questi temi e non scende a compromessi. Solo due settimane fa lei aveva definito “sbagliate” le parole del Papa sui gay, sottolineando l’importanza del linguaggio per chi ricopre posizioni elevate e la necessità di usare termini inclusivi come forma di rispetto verso gli altri.

LE BATTAGLIE

Non molla quindi i diritti LGBT e attacca direttamente l’esecutivo Meloni dopo i fatti di Borgo Egnazia: «Continueremo a difendere i diritti delle persone LGBT+ nonostante il governo abbia perso un’altra occasione durante questo G7 dove alcune parole sono scomparse: aborto, identità di genere, orientamento sessuale. Possono cancellare qualche parola ma non possono cancellare i nostri corpi, la nostra lotta per la libertà e l’uguaglianza per tutte le persone”. Il Pd, assicura, continuerà a battersi anche “per il matrimonio paritario, per una legge contro l’odio e l’omotransfobia e per i diritti dei figli di tutti e di tutte le coppie omoparentali”. E lo definisce «un peccato che dopo un anno e mezzo di governo Meloni l’Italia sia scivolata al 36esimo posto su 48 in Europa per i diritti delle persone LGBTQIA+. Siamo inferiori all’Ungheria”. Le fa eco Zan: «Questi numeri dimostrano che l’Italia sta vivendo una stagione di pericolo». Lo stesso messaggio arriva da Giuseppe Conte, leader del M5S: «Non mi risulta che abbiano qualche problema con la libertà e i diritti delle persone. Il M5S c’è e ci sarà: contro le forze reazionarie, per i diritti” .

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