ha l’esperienza per liberarsi dell’etichetta di deus ex machina come sostituto. La rosa deve essere migliorata in tutti i reparti” – .

È stato uno dei portieri più longevi nella storia del calcio italiano. Essenziale e concreto, antepone l’efficacia e il pragmatismo alla spettacolarità del gesto atletico. Marco Ballotta negli anni ha difeso, tra gli altri, le porte di Inter, Parma, Lazio e Brescia. Sempre con la stessa affidabilità e continuità di prestazione.

Marco, secondo te il campionato di Serie A ha emesso verdetti giusti e accettabili riguardo alla lotta per non retrocedere? Oppure è caduto in Serie B qualcuno che, tutto sommato, non se lo meritava?

“Alla fine i risultati rispecchiano la realtà dei fatti. La retrocessione del Frosinone, sinceramente, mi ha sorpreso un po’, perché pur avendo accumulato un buon margine di vantaggio, gli undici gialloblù non hanno giocato bene le proprie carte. Poi nell’ultima partita contro l’Udinese non è andata per il verso giusto. L’unico commento che posso fare al tecnico ciociaro è che, in alcune situazioni, la sua squadra ha pensato più a giocare bene che a portare a casa i tre punti. Quando lotti per salvarti devi necessariamente essere un po’ più concreto.

Il Cagliari, dal canto suo, ha realizzato non solo un miracolo, ma qualcosa di molto simile. Il vero miracolo lo ha compiuto il Verona, che a un certo punto sembrava addirittura retrocesso; in più la squadra ha cambiato completamente pelle, perché a gennaio se ne sono andati tanti giocatori fondamentali. Ciononostante Baroni è riuscito a trovare la forma giusta, schierando un undici credibile ogni settimana e meritandosi ampiamente, alla lunga, la permanenza in Serie A. Si è anche preso la libertà di far giocare bene l’Hellas in una situazione di totale emergenza. Insomma, l’allenatore fiorentino ha compiuto un’impresa che sicuramente ricorderà per il resto della sua vita”.

Vi chiedo un parere specifico sul futuro del Cagliari: il nuovo allenatore sarà quasi sicuramente Davide Nicola, che porterà l’etichetta di deus ex machina della lotta salvezza quando subentrerà nel corso della stagione in corso. Secondo te riuscirà a stupire plasmando la squadra già dal ritiro pre-campionato?

“Nicola è sicuramente un allenatore adatto a squadre dirigenti che devono mantenere la loro categoria. Questo è fuori dubbio. Certo, bisogna ammetterlo, non ha mai avuto occasione di lottare per obiettivi diversi e più ambiziosi. In ogni caso penso che abbia l’esperienza giusta per scrollarsi di dosso questa etichetta che lo accompagna da troppo tempo. L’allenatore, in generale, deve avere il tempo di modellare la sua squadra fin dall’inizio. Sono sicuro che Nicola sia l’allenatore giusto per il Cagliari”.

Parlando invece della rosa rossoblù, dove interverrebbe con più urgenza per puntellarla e migliorarla dal punto di vista tecnico e caratteriale?

“Io dico che il Cagliari va rinforzato in tutti i reparti, se c’è la possibilità di farlo: l’anno scorso i sardi rischiarono la retrocessione fino alla penultima giornata, quindi c’è sicuramente molto da migliorare. Se il club vuole soffrire meno dovrà operare bene sul mercato: rinforzi mirati dalla difesa all’attacco sarebbero un toccasana. Vedremo come andrà la campagna acquisti; nel frattempo, ripeto, è fondamentale ripartire da un allenatore come Davide Nicola”.

 
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