l’azione verticale non costituisce reato) – .

Il neonato Campionato Europeo segna già 4 gol di media a partita: l’Italia di Luciano Spalletti vi ha contribuito vincendo 2-1 sull’Albania a Dortmund «Tiranno». Dalla frittata al digestivo, subito, senza portate intermedie. Ventitré secondi e il gol di Nedim Bajrami sboccia su una rimessa laterale shock di Federico Dimarco (gran tiro, però). Le belle addormentate nel bosco. L’allenatore, pietrificato dalla «sempre puntuale», dà l’allarme. La reazione è di gruppo, tecnica e di carattere: non nervoso, non anarchico. All’11’, su calcio d’angolo, Lorenzo Pellegrini passa la palla ad Alessandro Bastoni, di testa e insacca. Al 16′ tiro al volo di Nicolò Barella e sorpasso.

Spalletti dopo l’Albania: “2-1 è poco dopo questa partita”

Ecco: il calvario diventa anche nostro perché noi occupiamo il 9° posto nel ranking FIFA, loro sono al 66°. Dominio totale: ali larghe (es Federico Chiesa appassionato nel dribbling), recupero palla alto e veloce, cambi davanti al bacio e ruoli fluidi; Giovanni Di Lorenzo ora qui ora là, Pellegrini un po’ avanti e un po’ indietro. Davide Frattesi timbra un palo, Tommaso Strakosha risparmiare su Gianluca Scamacca. L’Albania è molto italiana e italianista, nel senso che ha spesso difeso la sconfitta in chiave breriana ai limiti del proprio fortino. Zero pressioni, zero transizioni.

Chiesa: “Inizio shock, il rischio finale ci servirà da lezione”

Il possesso palla degli Azzurri avrebbe giustificato un maggiore prurito sotto porta da parte di Scamacca E Frattesi, il centravanti e l’incursore, difetto che, al di là degli interpreti, ci accompagna da decenni. Armando Broja, lui, si nutre di avanzi, Kristjan Asllani e co. vagano come turisti al Louvre: troppo da vedere e troppo poco tempo per farlo bene. Nella ripresa la zoppia di Chiesa e il calo di Barella, il più vivace fino a quel momento, hanno progressivamente spento i nostri falò. I cambiamenti dell’Abate sono conservativi; Sylvinho, d’altra parte, sa molto su come creare o distruggere. E quasi, alla fine, Rey Manaj, scampato al corpo a corpo di Riccardo Calafiori, non costringe a pagare il conto. Gigio Donnarumma si rimedia all’ultimo minuto, con la spalla. Una salvezza, una sola: ma decisiva.

Spalletti: “Questo è il modo giusto per sognare qualcosa”

Morale. È stato il primo, e i primi sono storicamente insidiosi. La memoria corre al gol-fulmine che Bernard Lacombe, su cross di Didier Six, ci inflisse dopo appena un minuto nella partita inaugurale dei Mondiali del 1978, a Mar del Plata. Era la Francia di Michel Platini. Paolo Rossi e Renato Zaccarelli lo ribaltarono. Ci volle ancora un po’ di pazienza, è vero, ma la rimonta aprì la strada che, attraverso il quarto posto nell’edizione argentina, ci avrebbe portato al titolo mondiale al Bernabeu nel 1982.

Da Barella – fresco di recupero, tra l’altro – e di Chiesapremiato come «MVP» dalla UEFA, ho scritto. SU Quello di Marco, niente di nuovo: palla al piede, generalmente da otto; in copertura, a volte per quattro. BENE Calafiori tranne un episodio; a volte incisivo e a volte indeciso, Bastoni; ordinò la direzione di Jorginhofacilitato dai vicini che hanno rispettato le restrizioni con uno zelo a dir poco esagerato.

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Calafiori: “Bellissima settimana, mai provata un’emozione così”

Giovedì 20 giugno, a Gelsenkirchen, abbasso la Spagna. Il che è forte, per l’amor del cielo, ma non come descritto nella sconfitta per 3-0 del Lipsia contro la Croazia. Nell’edizione 2021, allenata ancora da Luis Enrique, è stata ancora la squadra che ci ha fatto soffrire di più. Più addirittura dell’Inghilterra in finale.

Tornando al battesimo del Westfalenstadion, manteniamo il risultato, a patto di non farne un feticcio. Con un avvertimento: certe pratiche vanno chiuse, altrimenti c’è il rischio che la lotteria degli episodi si ribelli alla trama, al taccuino, al destino. E ancora: se il tiki-taka piatto e orizzontale non è un reato, a maggior ragione non lo saranno mai il lancio lungo e l’azione verticale.

Per commentare o porre domande potete inviare una email a [email protected] oppure visitate il blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it.

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Il ct della Spagna dopo il 3-0 contro la Croazia: “Piedi per terra e pensiamo all’Italia”

 
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