Quanto stipendio consuma l’affitto della casa? Il focus su Arezzo – .

Quanto stipendio consuma l’affitto della casa? Il focus su Arezzo – .
Quanto stipendio consuma l’affitto della casa? Il focus su Arezzo – .

Di quanto sia complicato ormai trovare un appartamento in affitto ad Arezzo avevamo già scritto in un recente approfondimento di Domenica 24 ore Evidenzia un aspetto nuovo, ovvero la consistenza della fetta di stipendio che prende ogni mese il pagamento della casa in affitto.

Premessa: più case per i turisti, meno per i residenti

Va detto che complessivamente nel comune capoluogo di provincia non si sono verificati scossoni negli ultimi cinque anni, oppure se ci sono stati aumenti, secondo l’indagine, questi sono andati di pari passo con l’aumento dei salari. Nessuna distorsione anche perché gli affitti, come detto, si stanno evolvendo come in altre città toscane a vocazione turistica, privilegiando soggiorni brevi (affidandosi a note piattaforme online) piuttosto che essere vincolati per anni allo stesso inquilino. Meno case disponibili per chi vuole abitarci, più case per i visitatori.

Il focus de Il Sole 24 Ore

L’indagine del Sole – con dati Omi/Agenzia delle Entrate e statistiche fiscali del Dipartimento delle Finanze – si concentra però sulle case affittate per lunghi periodi, o per chi vuole vivere in appartamento: per Arezzo cresce l’interesse per gli affitti di mercato, cioè quelli senza vincoli, in cui locatario e locatore concordano un prezzo e sottoscrivono un vincolo di 4 anni più 4 anni. In questo caso la percentuale dello stipendio che va in affitto, considerando che l’affitto medio mensile è di 435 euro, è del 23,5%. Più elevata la quota dei canoni concordati, che hanno più agevolazioni e vincolo di 3 anni più 2: questa tipologia di contratti diminuisce nell’aretino dell’1,9%, ma rappresenta comunque la quota maggiore del totale (79,2%) . L’affitto medio mensile è di 485 euro e rappresenta il 26,3% dello stipendio medio ad Arezzo.

Come vanno le cose nel resto d’Italia

Molto variegato il panorama nel resto d’Italia, in positivo spiccano Alessandria (17,7%) e Asti (17,8%) per i canoni di mercato, oppure Biella e Sondrio (18,3%) per i canoni concordati, mentre in negativo Roma domina (39,6%) tra i concordati e, su quelli di mercato, la toscana Prato (45%) e soprattutto Firenze (46,5%) che ha visto una crescita vertiginosa: +2,4% dal 2018 a oggi.

 
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